nostro inviato a Firenze
Un nuovo logo che riporta a quello del 1922, ma che con la scritta Italia richiama lemozione Mundial 82 («in quei tempi si vinceva, speriamo porti fortuna», il commento del presidente di Lega Galliani). Una nuova maglia bicolore con scollo a V azzurra con inserto bianco o bianca con triangolino azzurro che non piacerà ai tradizionalisti della Nazionale. Ma che frutterà alla Federcalcio 130 milioni di euro in dieci anni. Il restyling in vista dellappuntamento tedesco ha avuto come cornice deccezione il centro tecnico di Coverciano. Il logo ritorna allo scudetto tricolore, «un simbolo per i bambini che sognano un giorno di metterlo sulla maglia», ha sottolineato il presidente federale Carraro. E le tre stellette doro, che indicano i trionfi mondiali della nostra nazionale, sono poste in rilievo al centro di ognuna delle bande colorate. Insomma, un connubio tra classico e moderno. Soprattutto un ritorno al 1982, lultima e indimenticata vittoria azzurra, quasi come un rito propiziatorio.
Ma è la nuova maglia a far parlare molto tra i corridoi di Coverciano. Non piace a nessuno, assai discutibile è la scelta del doppio colore. La controprova si avrà con Olanda e Costa dAvorio, domani e mercoledì, quando lItalia di Lippi indosserà la maglia bianca con numeri decentrati a destra, uno scollo a V riempito da un insolito triangolo azzurro, e al centro il nuovo scudetto Figc (il debutto dellaltra versione sarà invece a marzo con la Germania). Lestetica però conta poco, conta di più quanto entrerà nelle casse federali.
Lo sponsor tecnico Puma verserà infatti una cifra di 13 milioni di euro lanno. Laccordo, che scadrà il 31 dicembre del 2014 prevede un ritocco del 20 per cento delle cifre previste nel precedente contratto. Quindi dai 9,7 milioni fissati fino al 31 dicembre 2006 si è passati agli 11,5, aumento che riguarderà anche gli anni già contrattualizzati. A questi bisogna aggiungere 1,5 milioni di forniture, tra materiale tecnico e promozionale. In dieci anni, quindi, 130 milioni di euro ai quali bisognerà aggiungere eventuali premi a vincere in caso di positivi risultati nelle prossime competizioni azzurre (tre mondiali e due europei). Nessuna clausola, invece, per eventuali rescissioni anticipate.
Speciale anche la durata dellaccordo, un decennale come di recente ha siglato anche il Real Madrid, che inverte la tendenza tradizionale e apre una nuova era del rapporto sponsor-nazionale. «Lattualità dimostra che ormai i contratti sono di lunga durata, per la strategia delle aziende e non solo», ha sottolineato Carraro. Che metterà a bilancio una cifra record degna di un grande club internazionale.
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