Chiusi in stanza, legati e stuprati: così in 30 vessavano pazienti psichiatrici

L'indagine per maltrattamenti e abusi sessuali nei confronti di 25 donne ricoverate nel reparto di psichiatria della struttura riabilitativa Opera Don Uvà di Foggia

Chiusi in stanza, legati e stuprati: così in 30 vessavano pazienti psichiatrici

Sono venticinque i pazienti psichiatrici ricoverati nella struttura sociosanitaria Opera Don Uvà di Foggia che avrebbero subito maltrattamenti e abusi sessuali. I responsabili sarebbero state una trentina di persone tra operatori sanitari, infermieri e ausiliari.

In quindici sono stati arrestati. Altrettanti, invece, sono stati raggiunti da misure cautelari, vale a dire obbligo di dimora e divieto di avvicinamento alle vittime. I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia e del Gruppo Tutela della Salute di Napoli hanno eseguito la misura cautelare a partire dalle prime ore della notte. Le accuse nei loro confronti sono: maltrattamenti aggravati, sequestro di persona, violenza sessuale, favoreggiamento personale. Agli indagati sono contestati a vario titolo due episodi di violenza sessuale, 19 episodi di maltrattamenti, 13 sequestri di persona e uno di favoreggiamento personale. Per adesso i pazienti che avrebbero subito tutto questo sono, come detto, venticinque ma non si esclude che il numero possa salire. Quasi tutti i reati, inoltre, hanno l'aggravante dell'essere stati compiuti ai danni di soggetti gravemente disabili, dell'aver agito con crudeltà e di aver approfittato dello stato di minorata difesa delle vittime. Si tratta di degenti ricoverate nel reparto femminile di psichiatria di lunga degenza che si trovano in condizioni di incapacità o di inferiorità fisica o psichica. Hanno tutte tra i 40 e i 60 anni. Queste sarebbero state afferrate per i capelli e per il corpo. Colpite al volto con schiaffi e pugni e trascinate per i corridoi. Le indagini hanno preso il via la scorsa estate. Sono state perquisite le abitazioni di tutti gli indagati oltre che gli uffici e i locali della struttura sanitaria oggetto di indagini. Non risultano indagati i vertici della struttura sanitaria. Uno scenario definito dal gip Marialuisa Bencivenga "agghiacciante".

L'indagine, coordinata dalla Procura di Foggia, è stata condotta dai carabinieri Nucleo Investigativo e del Nas.

"A seguito degli elementi raccolti dagli investigatori dell’Arma, la Procura della Repubblica di Foggia, condividendo il quadro gravemente indiziario raccolto - spiegano i Carabinieri in una nota - ha così richiesto ed ottenuto dal GIP del locale Tribunale le misure cautelari coercitive personali eseguite a carico degli indagati, che nei prossimi giorni saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia".

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