Morto Nerino Grassi: chi era il fondatore della Golden Lady

Si è spento a 94 anni Nerino Grassi, fondatore e presidente della Golden Lady, marchio simbolo della calzetteria italiana nel mondo

(Foto Social)
(Foto Social)

Si è spento all’età di 94 anni Nerino Grassi, fondatore e presidente della Golden Lady Company, uno dei principali gruppi internazionali della calzetteria. L’imprenditore è morto il 22 ottobre nella sua abitazione di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, dove aveva trascorso l’intera vita accanto alla sua azienda e alla comunità locale.

L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla Golden Lady stessa, attraverso un comunicato ufficiale che ricorda con commozione la figura carismatica e lungimirante del suo fondatore. I funerali si terranno sabato 25 ottobre alle 9:30 nel Duomo di Castiglione delle Stiviere, con successiva sepoltura nel cimitero di Medole.

L’annuncio dell’azienda e il ricordo dei collaboratori

"Golden Lady Company Spa, insieme a tutti i suoi dipendenti e collaboratori, annuncia con immenso dolore la scomparsa del proprio presidente, Nerino Grassi, avvenuta il 22 ottobre 2025", si legge nella nota diffusa dal gruppo. Il comunicato prosegue ricordando come Grassi, "fondatore dell’azienda nel 1966 insieme alla moglie Erminia, scomparsa nel 2021, abbia dedicato tutta la sua vita alla crescita e allo sviluppo della Golden Lady. Con visione imprenditoriale, determinazione e dedizione, ha saputo trasformare una realtà locale in un gruppo industriale di riferimento internazionale nel settore della calzetteria".

La nota aziendale sottolinea inoltre che Grassi è stato "una figura carismatica e un punto di riferimento non solo per la famiglia e per i collaboratori, ma anche per l’intero distretto industriale". La camera ardente sarà allestita presso la sede storica dell’azienda, in via G. Leopardi 3/5 a Castiglione delle Stiviere, dove dipendenti e cittadini potranno rendergli omaggio.

Dalle origini al successo

La storia della Golden Lady comincia nel 1966, nel pieno del boom economico italiano, quando Nerino e Erminia Grassi fondano una piccola azienda di calze e collant con pochi macchinari e tanta determinazione. L’obiettivo era semplice ma ambizioso: produrre calze di alta qualità, comode e accessibili, adatte alla vita quotidiana delle donne moderne.

Fin dagli inizi, la Golden Lady si distingue per la cura nella scelta dei materiali, l’attenzione al design e la ricerca tecnologica. Grassi introduce innovazioni produttive e un sistema di automazione che rivoluziona il modo di realizzare e distribuire le calze in Italia. La sede principale resta a Castiglione delle Stiviere, cuore dell’azienda e simbolo del legame con il territorio mantovano.

Un marchio diventato globale

A partire dagli anni Ottanta, la Golden Lady intraprende un processo di internazionalizzazione che la porta ad acquisire marchi storici come Omsa, Filodoro e SiSi, consolidando la sua posizione nel mercato europeo. Negli anni Novanta, il gruppo apre nuovi stabilimenti in Serbia e potenzia la rete commerciale internazionale, esportando oggi in oltre 70 Paesi e impiegando migliaia di dipendenti tra Italia ed estero.

Il modello industriale della Golden Lady, basato sulla sostenibilità, sull’innovazione tecnologica e sulla valorizzazione del Made in Italy, è diventato un caso di studio nel settore tessile e in ambito universitario. Nonostante la crescita globale, l’azienda ha mantenuto la propria sede operativa nella cittadina mantovana dove tutto ebbe inizio, in coerenza con l’idea di Grassi di un’industria radicata nel territorio e al servizio della comunità.

L’eredità di un imprenditore illuminato

Figura riservata ma autorevole, Grassi ha incarnato i valori dell’imprenditoria italiana del secondo dopoguerra: concretezza, visione e dedizione. Sotto la sua guida, la Golden Lady è diventata non solo un marchio, ma un simbolo della moda accessibile e di qualità, unendo estetica, comfort e innovazione.

Il distretto mantovano della moda e del tessile, che deve a Grassi una parte significativa del proprio sviluppo, lo ricorda come un pioniere dell’industria moderna e come un esempio di imprenditore che ha saputo conciliare la crescita economica con l’attenzione al capitale umano.

Nella memoria collettiva, Grassi resta un uomo di poche parole e molte idee, capace di anticipare i tempi e di guidare la sua azienda attraverso le sfide della globalizzazione senza mai perdere il senso della misura e dell’identità.

Golden Lady e la comunicazione: un marchio che ha fatto epoca

Nel corso dei decenni, la Golden Lady ha saputo parlare alle donne di diverse generazioni attraverso campagne pubblicitarie divenute iconiche. Dagli anni Novanta ai Duemila, il brand ha scelto volti celebri come Eva Herzigova, Stefania Rocca, Alessia Marcuzzi e Cristina Chiabotto, che hanno contribuito a costruire l’immagine di un marchio femminile, dinamico e moderno.

A livello internazionale, una delle collaborazioni più ricordate resta quella con Charlize Theron, simbolo di eleganza e forza, mentre nel 2014 la campagna “Rock Your Legs” con Miley Cyrus ha segnato un cambio di linguaggio, rivolgendosi a un pubblico giovane e cosmopolita. Questa attenzione alla comunicazione, sempre coerente con i valori fondanti del marchio, femminilità, libertà e vitalità, rappresenta un’altra parte dell’eredità culturale lasciata da Grassi, capace di far dialogare industria, moda e società.

Un’eredità che continua

Oggi, la Golden Lady Company Spa rimane uno dei leader mondiali del settore della calzetteria, e la visione di Nerino Grassi continua a orientare la strategia del gruppo. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca, ma anche la continuità di una storia imprenditoriale che ha contribuito a definire l’identità del Made in Italy nel mondo.

Come recita il comunicato ufficiale, “la Golden Lady custodirà con riconoscenza e rispetto l’eredità umana e imprenditoriale

del suo fondatore”. Un’eredità fatta di lavoro, passione e fiducia nel futuro, gli stessi valori che, da Castiglione delle Stiviere, hanno portato il nome di Nerino Grassi a risuonare ben oltre i confini dell’Italia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica