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"Basta aggressioni ai poliziotti, lo Stato ci difenda"

L'ira degli agenti alla kermesse Siulp di Roma. Presenti anche Cortese e Improta, condannati a sorpresa per il caso Shalabayeva

"Basta aggressioni ai poliziotti, lo Stato ci difenda"
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Chiamatelo orgoglio per la divisa o più semplicemente senso del dovere: «Scendere in piazza è diventato un rischio per gli agenti di polizia, avversati come se fossero il nemico da abbattere solo perché fanno rispettare le regole». L'altra sera al convegno del Siulp «Dignità e tutela del poliziotto» nella sede della Polizia di Stato di Ponte Galeria a Roma si è parlato di ordine pubblico, violenze e manifestazioni. All’evento ristretto erano presenti anche due superpoliziotti come Renato Cortese e Maurizio Improta, recentemente condannati (dopo un’assoluzione e un nuovo processo) nel caso di Alma Shalabayeva, moglie dell’oligarca kazako Mukhtar Ablyazov, espulsa nel 2012 con la figlia e poi rientrata come rifugiata politica. Un verdetto inaspettato che ha lasciato amarezza anche al Viminale.

«Porto un saluto e la mia solidarietà alla Mobile per gli attacchi proditori e violenti», ha esordito il prefetto di Roma Lamberto Giannini, «a Roma ci sono stati momenti di tensione, ma siamo riusciti a isolare i violenti e far passare sempre e comunque il messaggio che il diritto a manifestare è per tutti, ma la violenza no». I ragazzi che bruciano l’immagine di politici e ministri come il titolare alla Difesa Guido Crosetto «non si rendono conto della gravità di ciò che fanno», l’assalto alle redazioni dei giornali sono «atti di squadrismo che spero isolati contro uno dei diritti fondamentali da tutelare sempre». «A Roma c’è un presidio importante», ha sottolineato Giannini, ma per fronteggiare l’ordine pubblico servono più risorse: ci sono 22mila uomini in meno rispetto al 2015 e nei prossimi anni circa la metà dei 95mila agenti in servizio andrà a riposo, nella stragrande maggioranza si tratta di ufficiali di polizia giudiziaria, «il motore del contrasto al crimine», dicono dal Siulp.

Anche il questore di Roma Roberto Massucci ha sottolineato la grande professionalità degli operatori di polizia nel «garantire gli spazi di agibilità e l’espressione del libero pensiero», lasciando sempre uno spazio di intervento «tra noi ed i manifestanti, che deve servire innanzitutto a dimostrare che se ci sono incidenti è perché ci sono venuti addosso, così possiamo diventare noi forti e rispondere ad eventuali attacchi, altrimenti ci facciamo tutti male».
Proprio alla Mobile d’Italia a Roma, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, verrà presentato un video che riporta scene di agenti in servizio accompagnate da una canzone rap scritta da un poliziotto della Mobile di Firenze per provare a contrastare la narrazione anti sbirri sui principali social.
Ma non si può andare in piazza come in guerra, lasciando le famiglie senza sapere se rientrare la sera, più o meno incolumi. La democrazia si difende anche stando dalla parte dei poliziotti, non solo dei dimostranti. Secondo il «padrone di casa» Felice Romano, segretario generale Siulp, «lo Stato dovrebbe avere prima ancora che il diritto, il dovere di difendersi da chi ci attacca, altrimenti la democrazia viene meno. Chi aggredisce un poliziotto, un medico, un professore, un autista di mezzi pubblici, colpisce un servizio pubblico essenziale, colpisce lo Stato. E lo Stato ha il dovere di difendersi con pene certe ed effettive».

«Tredici anni di travaglio giudiziario richiede spesso terapie d'urto, psicologiche e fisiche, che mettono in crisi le famiglie, creano solitudine oltre ai dissesti economici», ha sottolineato ancora Romano, parlando in difesa di Improta e Cortese e ricordando un aneddoto di quest’ultimo risalente al suo arrivo alla Mobile a Palermo.

Cortese aveva 27 anni, erano appena stati ammazzati Ninni Cassarà e Beppe Montana. Un vecchio ispettore disse a Cortese: «Se ti va bene ti beccherai un avviso di garanzia, se ti va male un proiettile». «Tutto sommato, caro Renato, almeno hai schivato il secondo», ha sottolineato Romano.

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