
È rimasto detenuto per ben tre anni in Costa d'Avorio con l'accusa di frode fiscale e associazione a delinquere; dopo tanta sofferenza, oggi Maurizio Cocco torna finalmente in libertà, e la speranza è che questa terribile esperienza si chiuda.
La vicenda risale al 2022, quando l'ingegnere di Fiuggi (Frosinone) venne portato nel centro penitenziario e correzionale di Abidjan, in Costa D'Avorio. Cocco, che si è sempre dichiarato innocente, è stato accusato di frode fiscale e associazione a delinquere. Il giudice aveva poi prolungato la detenzione preventiva, dato che a un certo punto le indagini sono proseguite anche per traffico internazionale di droga e riciclaggio di danaro. Queste ultime accuse sono poi cadute.
Una situazione al limite, spesso denunciata anche dalla moglie dell'uomo, Assunta Giorgilli. La donna è arrivata anche a incatenarsi i piedi e a protestare di fronte a Palazzo Chigi per cercare di portare l'attenzione sul caso del marito. "Sono disperata: hanno detto che sono sorti problemi ma non ci dicono quali. Ormai arrivato a pesare 40 chili", denunciava lo scorso anno la consorte del 63enne.
Oggi, finalmente, arriva la buona e tanto attesa notizia. Dopo tre anni di reclusione e il pagamento di un'ammenda di circa 60 mila euro, Cocco è stato liberato. Lo scorso dicembre il giudice del posto aveva ridotto la cifra fissata per la cauzione, e dopo il pagamento da parte della famiglia, l'ambasciata italiana ha depositato nella cancelleria del tribunale l'ammontare della cauzione.
Scioccanti le ultime foto dell'uomo detenuto. Il fisico appariva smagrito, tanto che si vedevano le ossa, oltre a delle macchie cutanee. Sembra che durante la reclusione l'italiano abbia avuto un ictus, oltre ad essersi ammalato. Si è trattato di un iter giudiziario molto duro e difficile, dato che, proprio quando si era disposto il rientro in Italia, era arrivata una nuova condanna a 9 mesi. Poi, la richiesta di cauzione fissata a un milione e mezzo di euro, poi scesa a 300 mila. Adesso si attende il rietro dell'uomo in Italia.
"Ci avete e lo avete giudicato senza sapere nulla, senza sapere che cosa può succedere e la corruzione in quei posti lì, ci avete criticato,ci avete identificato come non so chi, ci avete trattato con indifferenza più totale (non tutti)... Però nella vita il tempo è galantuomo, tende a ristabilire la verità, a riparare i torti e a far emergere la giustizia. Bisogna avere pazienza, e noi ne abbiamo avuta non tanta, di più", è quanto scritto da Francesco Cocco, figlio del 63enne su Facebook. "Con umiltà, con coraggio, con disperazione, con diplomazia, non so quale altro aggettivo aggiungere, siamo andati avanti con l'ultimo pezzettino di forza che avevamo... A volte le parole più importanti, quelle che ricorderemo per sempre, sono quelle che ascoltiamo senza nemmeno vedere il volto di chi ce le dice.
Perché in quel momento non avevamo nemmeno la forza di alzare il capo dal suolo e ora, grazie a quelle parole, guardiamo di nuovo il cielo e sappiamo se c'è il sole o le nuvole... Non chiedo nient'altro nella vita, ma spero solo che un giorno io possa essere forte come te mio eroe...".