"Ci hanno aggrediti e picchiati". La violenza dei pro Pal all’università di Torino

I manifestanti pro Pal di Torino si sono dimostrati ancora una volta violenti e poco democratici, imponendo l'annullamento di un incontro organizzato dell'Unione dei giovani ebrei

"Ci hanno aggrediti e picchiati". La violenza dei pro Pal all’università di Torino
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Ancora una volta, il Campus Einaudi di Torino è stato un teatro di scontro. L’Unione dei giovani ebrei per la giornata di ieri aveva organizzato un evento dal titolo "diritto allo studio in contrasto all’antisemitismo in università", che era stato già stato annullato una volta per ragioni burocratiche. Già quella volta c'era stata una mobilitazione, che poi si rivelò inutile, ma stavolta sono state 150 le persone che si sono riversate negli spazi in cui si sarebbe dovuta tenere la conferenza, dove si erano preventivamente schierati gli uomini delle forze dell'ordine. "Fuori i sionisti dall’università, non c'è pace sotto occupazione", hanno gridato i ProPal in direzione degli esponenti di Ugei. Il gruppo ha cercato di trovare un'aula diversa in cui tenere il convegno ma nel momento in cui gli animi si sono scaldati eccessivamente sono stati costretti a rinunciare. I manifestanti per la Palestina si sono poi spostati verso il Salone del Libro.

"Tutto questo teatrino è sterile. Mi rivolgo agli organizzatori dell’incontro: possiamo finirla qua?", ha domandato la direttrice del campus, Anna Mastromarino, come riferito da La Stampa. Una domanda inaspettata per gli organizzatori, che sapevano di essere nel giusto perché tutti i permessi erano in regola. "Allora ci silenziate?", è stata la domanda degli esponenti dell'Ugei, ai quali la direttrice ha risposto che "l’università non silenzia nessuno". Era stato organizzato dalla docente di Giurisprudenza di UniTo Giovanna Pacchiana Parravicini ma nonostante tutto, la violenza dei ProPal ha vinto ancora una volta. "Ci hanno aggrediti e picchiati. Io non ho preso botte, mi hanno stracciato il cartello che avevo fatto per gli ostaggi. I filopalestinesi all'università di Torino", ha dichiarato Paola Kafira, che era presente nei momenti pià caldi e che ha anche raccontato in un video quanto accaduto.

"Io mi sono presentata con un cartello 'liberate gli ostaggi' che ha fatto una brutta fine insieme a me", ha spiegato mostrando un cartello a brandelli. Kafira, ancora evidentemente scossa da quanto accaduto, ha aggiunto che le hanno "fatto un po' male ma non tanto, solo perché erano in tanti contro di me".

Ha riferito gli insulti che le sono stati rivolti durante l'aggressione, "erano in venti, io tremavo, dopo di che hanno iniziato a gridare 'dal fiume al mare' e non c'è stato verso nemmeno di iniziare l'incontro".

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