A Trento i militari dei Nas hanno fermato e arrestato un medico di base che nel proprio ambulatorio effettuava circoncisioni non autorizzate in un ambiente che era anche carente anche sotto il profilo igienico sanitario. Le procedure adottate sono state definite del tutto inadeguate dagli investigatori e lo dimostra anche il fatto che in alcuni casi si è reso necessario il trasporto dei piccoli pazienti, sempre stranieri e spesso provenienti anche da fuori regione, con urgenza in ospedale. Uno dei piccoli sarebbe stato sedato con una dose eccessiva di benzodiazepine per calmarlo durante l'operazione. Per altro, durante la perquisizione, è stato rinvenuto anche un lettino attrezzato con cinghie di contenimento, probabilmente utilizzato per legare i bambini durante l'intervento di circoncisione.
Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di dimostrare che dal 2022 a oggi sono almeno 40 i bambini che sono stati sottoposti a circoncisione da parte del medico, che in diverse occasioni si faceva aiutare dai figli, alcuni dei quali minorenni, i quali non avevano alcun titolo abilitativo alla professione di infermiere. Per altro, il più grande è appena maggiorenne ed è stato a sua volta denunciato. Oltre al lettino, sono stati sequestrati anche un bisturi elettrico, benzodiazepine e anestetico locale. Inoltre, nell'ambulatorio era presente un plico di biglietti da visita del medico in cui erano esplicitamente indicate le circoncisioni tra i servizi offerti ai pazienti, oltre al bollettario delle ricevute sanitarie.
Per motivi culturali, religiosi o igienici tra i 4mila e i 5mila bambini stranieri ogni anno in Italia vengono sottoposti alla circoncisione, di questi tra i 1.400 ed 1.750, pari al 35%, subiscono la pratica clandestinamente, e spesso non da medici, con il rischio concreto di infezioni ed emorragie che in alcuni caso possono diventare letali. Purtroppo, si sta diffondendo nel nostro Paese un sotto-tessuto sociale che si sviluppa parallelamente a quello ufficiale, fatto di regole e di leggi che non coincidono con quelle dello Stato. Ed è così che sono sempre più frequenti i casi in cui le circoncisioni rituali legate a motivi religiosi vengono eseguite da soggetti che non sono medici, che non sono abilitati alla professione e che sono legati esclusivamente alla tradizione culturale.
Non si tratta di una pratica vietata purché venga eseguita sempre e comunque dallo specialista in chirurgia pediatrica o dall'urologo, in anestesia generale ed in una struttura autorizzata. Nel 2023 un neonato morì nei pressi di Roma dopo una circoncisione praticata in casa. Due donne, di origine nigeriana, furono accusate di omicidio preterintenzionale aggravato ed esercizio abusivo della professione.