
I punti chiave
Sono davvero impressionanti i numeri dei cadaveri che in Italia non hanno un nome né un cognome diventando "invisibili": il report del Commissario straordinario per le persone scomparse ha censito in 1.108 (numeri aggiornati a fine aprile 2025) i corpi di persone decedute che non sono mai stati reclamati né seppelliti dai propri cari e di cui si sono dovuti occupare i Comuni che hanno dato la giusta sepoltura a proprie spese.
Il nuovo protocollo
Si tratta dei casi più disparati: dai corpi trovati in aree non densamente popolare (come i boschi) a quelli sui binari, dai cadaveri rinvenuti nelle baracche ad altri sulle rive dei fiumi ma anche negli stessi ospedali. Per questa ragione è stato firmato da nove regioni italiane un protocollo che punta a dare un nome ai questi morti mai reclamati e mai censiti con l'introduzione di procedure uniformi e omogenee che possano alimentare la banca dati del dna.
I numeri delle regioni
La capostipite del nuovo protocollo è stata la Lombardia, nel 2024, seguita da Lazio, Liguria, Abruzzo, Puglia, Molise, Basilicata, Toscana e nelle ultime ore si è aggiunta anche la Sardegna. In attesa delle sottoscrizioni da parte delle altre regioni, nelle procedure sono coinvolti anche i Prefetti, la Procura generale e i Procuratori delle varie province degli istituti di Medicina legale delle Università, delle Anci, dei Comuni che si fanno carico delle spese per il trasferimento e il seppellimento delle salme.
La regione con più cadaveri non identificati è il Lazio che fino al 30 aprile ne contava 269 di cui 251 soltanto a Roma: su poco più di 100 sono stati presi i campioni biologici e inseriti nella banca dati del dna così da poter provare a fare il riconoscimento. Numeri impressionanti anche in Lombardia con 180 corpi non identificati di cui 101 soltanto a Milano. Terzo posto in Italia c'è la Puglia con 65 cadaveri non identificati di cui 25 a Foggia.
Qual è l'obiettivo
"L'obiettivo è estendere questa iniziativa a tutte le regioni - afferma all'Adnkronos il vicequestore Angelo Casto, ufficio del commissario straordinario per le persone scomparse - creando le basi per un protocollo nazionale unificato". I protocolli stabiliscono procedure chiare per l'acquisizione da parte delle forze di polizia di campioni biologici da persone scomparse o cadaveri non identificati. I campioni vengono poi inseriti, previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria, nella banca dati del dna del ministero dell'Interno. L'obiettivo finale è l'alimentazione costante di questa banca dati, cruciale per dare un volto ai cadaveri senza nome".
Nei casi in cui viene trovato un corpo senza effetti personali e nulla che lo renda riconoscibile, il campione di dna prelevato deve essere conservato e
deve essere immediatamente informata l'autorità giudiziaria, l'unica che può autorizzare l'inserimento nella banca dati nazionale del dna, fondamentale per il controllo incrociato e il successivo riconoscimento del cadavere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.