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Capodanno choc a Milano: bruciato manichino della polizia

Soliti eccessi di Capodanno: a Milano alcuni giovani hanno dato alle fiamme il manichino di un poliziotto mentre a Napoli si continua a sparare dalle finestre

Profilo Instagram Milano Bella da Dio
Profilo Instagram Milano Bella da Dio

Purtroppo, a Capodanno in tanti tirano fuori il loro lato più stupido e con i social questi gesti divengono di dominio pubblico. Se fino a qualche anno fa i video giravano solamente tra i telefoni degli amici, e prima ancora questi restavano gesti noti solo ai pochi presenti sul posto, al massimo tramandati con il passaparola tanto da restare leggende metropolitane, ora i social network rendono tutto pubblico e, in molti casi, anche perseguibile. È il caso di quelli che, a Milano, si sono datti da fare per costruire il manichino di un poliziotto con la cartapesta, un fantoccio a uso e consumo dei social da incendiare per diventare virali.

Peccato che il loro gesto abbia avuto probabilmente un'eco ben più ampia di quella che si aspettavano e che sia arrivano fino ai politici nazionali, che hanno condannato il gesto bipartisan. "L'incendiario è sicuramente un cretino, chi ride e applaude è pure peggio. Solidarietà alle donne e agli uomini che ogni giorno rischiano la vita per la sicurezza dell'Italia e degli italiani", ha commentato il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, condividendo il video sul suo profilo social. Tanti i messaggi di sdegno, anche dalle stesse forze dell'ordine, che si sentono ancora una volta umiliati dai gesti di pochi sparuti stolti che, però, rischiano di essere emulati. Quella contro le forze dell'ordine è una battaglia silenziosa che si combatte da anni ma che negli ultimi mesi ha ripreso vigore con il governo di centrodestra. Lo si evince dalle stesse manifestazioni di piazza in cui, sempre più spesso, i rimostranti cercano lo scontro fisico con gli agenti, costretti a difendersi ma con cautela, per non subire poi l'onda social in caso di interventi troppo energici.

"Stanotte in periferia un manichino di un poliziotto è stato cosparso di benzina, incendiato e fatto esplodere da un gruppetto di giovani, probabilmente di origine nordafricana: un odio nei confronti delle divise preoccupante e frutto del buonismo e del lassismo della sinistra che amministrano la città da undici anni. Dal sindaco Sala che accoglie trapper violenti in Comune a Majorino l'amico dei centri sociali abusivi e dei clandestini, tutte "categorie" di persone sempre pronte a sfidare e ad attaccare le forze dell'ordine, ci sono pochi dubbi sull'orientamento della giunta", scrive in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e commissario cittadino milanese della Lega e Davide Ferrari Bardile, consigliere della Lega in Municipio 4. L'esponente della Lega, quindi, ha concluso: "Solidarietà agli uomini e alle donne della Polizia di Stato che quotidianamente lavorano per la sicurezza di tutti noi, anche mettendo a repentaglio la propria vita. Mi auguro che, tramite la visione dei filmati postati in rete, si risalga presto agli autori di questo gesto inqualificabile per punirli severamente".

Ma non si tratta di una situazione meramente legata alla città di Milano, come ha fatto notare anche il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. A Milano, si legge in una nota del deputato, "dei giovani hanno fatto esplodere un manichino raffigurante un poliziotto. Nel napoletano, sono davvero in tantissimi, hanno sparato colpi d'arma da fuoco per festeggiare il nuovo anno: addirittura un ragazzo si è fatto filmare mentre sparava da un balcone con due pistole, una nella mano destra e una nella sinistra". Francesco Emilio Borrelli, quindi, prosegue: "Da anni denunciamo la follia che si consuma ogni maledetto Capodanno. Quello che accade nelle strada delle città italiane è inaccettabile, per questo abbiamo realizzato un Osservatorio nazionale sull'utilizzo delle armi da fuoco.

Stiamo già raccogliendo tutto il materiale inviato dai cittadini in queste ore e procederemo a denunciare alle forze dell'ordine tutti i profili social che hanno pubblicato immagini in cui è chiaro ed evidente l'utilizzo di armi o azioni criminali".

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