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Droga e festini hot in chiesa: chi è don Spagnesi, il parroco ridotto allo stato laicale

Francesco Spagnesi, che nel 2021 aveva patteggiato una condanna a tre anni e otto mesi per spaccio di droga, appropriazione indebita dei soldi della parrocchia e truffa ai danni dei fedeli, si è dimesso dallo stato clericale. Ecco chi era l'ormai ex-parroco di Prato accusato di aver sottratto oltre 100mila euro alla Diocesi

L'ormai ex-parroco Francesco Spagnesi
L'ormai ex-parroco Francesco Spagnesi

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Droga e festini hot in chiesa: chi è don Spagnesi, il parroco ridotto allo stato laicale

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Alto di statura, 42 anni, decise di entrare in seminario dopo aver frequentato il primo anno della facoltà di medicina dell'università di Pisa. Questo l'identikit di Francesco Spagnesi, l'ormai ex parroco che nel dicembre del 2021 aveva patteggiato una condanna a tre anni e otto mesi per spaccio di droga continuato, appropriazione indebita dei soldi della parrocchia e truffa ai danni dei fedeli. Da qualche giorno ha dismesso definitivamente l'abito talare: Papa Francesco ha accettato le sue dimissioni dallo stato clericale, presentate nei mesi successivi allo scandalo che lo aveva travolto. E dire che, fino a quel momento, era uno dei sacerdoti più apprezzati dai fedeli, a Prato. Cresciuto nella città toscana, classe 1981, venne ordinato prete diocesano a 26 anni, nel giugno del 2007.

"Ho capito che, nonostante i miei limiti, il Signore mi stava chiamando - dichiarava all'epoca in un'intervista al quotidiano La Nazione - così ho deciso di diventare sacerdote. Già dagli ultimi anni del liceo ho trovato questa pienezza e questa gioia nel rendermi disponibile agli altri. Ciò comporta inevitabilmente delle rinunce, ma vedo la bellezza nel percorso che ho intrapreso". Dopo un primo biennio da cappellano dell'ex ospedale Misericordia e Dolce, nel 2009 fu nominato dall'allora vescovo di Prato parroco della chiesa dell'Annunciazione, che ha amministrato fino ad un biennio fa. Sino a quando fu accusato di utilizzare i soldi delle offerte dei fedeli e della Diocesi per acquistare cocaina e gbl (la cosiddetta "droga dello stupro"). Sostanze che, secondo le ricostruzioni degli inquirenti riportate all'epoca dalla stampa locale, avrebbe poi consumato nei festini a luci rosse per soli uomini, organizzati insieme al compagno. Stando a quanto fatto sapere dalla Diocesi di Prato lo scorso maggio, la cifra sottratta ammonterebbe a 123mila euro.

Ad ordinare la sostanza stupefacente nel dark web sarebbe stato proprio l'allora compagno di Spagnesi, che venne fermato dalle forze dell'ordine per un controllo dopo aver ritirato da uno spedizioniere a Calenzano (una cittadina dell'hinterland fiorentino, ndr) un litro di gbl. In auto con lui, quel giorno, c'era proprio l'ex sacerdote. E da lì, iniziarono le indagini. Va detto che già nel 2022, nelle settimane successive al patteggiamento, Spagnesi avrebbe esternato al vescovo di Prato Giovanni Nerbini l'intenzione di tornare allo stato laicale. E il suo nome figurava tra l'altro fra gli studenti del secondo anno della facoltà di medicina, dell'università di Firenze. Non è dato sapere se poi abbia effettivamente iniziato a frequentare le lezioni.

Ma il tempo per poter riprendere gli studi universitari, in teoria, da ora in poi non dovrebbe mancargli.

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