
Ci mancava pure l’assassino rapper. Uno che lancia l’album musicale dal carcere (minorile). Siamo il Paese dell’assurdo. E meno male che qualcuno ha ancora la forza di indignarsi. La verità è che è impossibile far finta di niente quando vieni a sapere che il killer che ha ammazzato una 17enne ora lancia perfino un album sfruttando la terribile “popolarità” guadagnata per un crimine atroce. Lui, l’omicida, che fa? Invece di trovare un senso alla sua anima nera, si impegna nella “promozione” di un disco “dedicato alla madre”. Il genitori della vittima, Michelle Causo, sono sconvolti: "Sta facendo successo sulla morte di nostra figlia".
Non bastava lo strazio di aver ritrovato il corpo senza vita della figlia abbandonato in un carrello della spazzatura, ora si aggiunge anche la beffa del killer di un ragazzo che, dopo l’atrocità commessa, rimane così sereno da postare una canzone direttamente dal carcere minorile di Treviso. Il brano si intitola “Scusa mamma” e, secondo quanto dichiarato in una storia Instagram, sarebbe stato diffuso da un amico che "gestisce il profilo per lavoro". Insomma, esiste anche la categoria dell’assassino con tanto di “manager”.
Fatto sta che sul profilo del giovane si legge: "Ciao, sono un amico di O., stavo in cella con lui, ho preso in carico la situazione e tutte le conseguenze e ho aperto questo profilo per lavoro. Non sapete la sua storia, non sapete cos'è successo e non sapete chi è. Non è dentro solo per ciò ma anche per altri procedimenti. Sappiate che il vostro odio è solo la forza per continuare, grazie per dimostrarci quanto siete stupidi nei commenti. Insultarlo è solo il nostro input. Free O., free all the guys". Sconcertante. Ma sarebbe utile sapere se si tratti davvero di un “terzo” che gestisce il profilo oppure siamo dinanzi alla bugia del detenuto per evitare provvedimenti disciplinari considerando che l’uso dei social è (sarebbe) vietato in carcere? Il brano pare sia stato registrato insieme ad altri ragazzi reclusi con il “vocalist” del gruppo che si definisce "The real demon of Rome" e mostra simbolicamente delle catene.
Alcuni versi della canzone: "Scusa mamma, sono chiuso in bagno e fumo una condanna. Quando piangi al colloquio ti do un bacio.
A questo dolore non c’è rimedio". Neanche una parola dedicata a Michele. L’avvocato della famiglia della famiglia della 17enne massacrata ha annunciato un esposto alla magistratura. Ma non servirà vero ad alleviare il dolore. E la rabbia.