Migranti, la stretta del governo sui minori: dovranno provare la loro età

In caso di incertezza nelle verifiche, oggi la minore età si attribuisce per presunzione ma il governo pensa di spostare l'onore della prova sul migrante

Migranti, la stretta del governo sui minori: dovranno provare la loro età
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Dall'inizio dell'anno sono arrivati in Italia oltre 20mila minori, o presunti tali, un numero enorme e in continua crescita, che sta mettendo a dura prova il sistema di accoglienza italiano. I presunti minori, infatti, godono si un ventaglio di tutele che non vengono garantite agli adulti, dall'accoglienza stessa fino alle maggiori protezioni in caso dall'espulsione e canali agevolati per il permesso di soggiorno. Ma i posti per l'accoglienza dei minori in Italia sono esauriti ed è ora necessario rivedere l'intero sistema dal principio, anche perché sono tanti gli elementi che lasciano più di qualche dubbio.

Innanzitutto, circa il 70% dei presunti minori che arrivano in Italia dalla rotta balcanica o dal mare dichiarano di avere tra i 16 e i 17 anni. Oltre il 44% ne dichiara 17 e 9 su 10 sono maschi: elementi che dovrebbero portare a fare almeno una riflessione sulla veridicità di queste informazioni basate su un'autocertificazione alla quale l'Italia deve credere. Può essere contestata ma l'onore della prova spetta all'Italia. Il procedimento è lungo e nel mentre che viene iniziato e terminato, a volte ci vuole oltre un anno, il presunto minore viene trattato come tale. Nicola Molteni, esponente leghista e sottosegretario al ministero degli Interni, ha annunciato che è allo studio una stretta che snellisca il processo ma, soprattutto, trasferisca l'onore della prova al dichiarante.

Con l'attuale sistema, infatti, come ha spiegato al Corriere della sera Cristina Cattaneo, medico legale e direttore del Labanof dell’università Statale di Milano, la valutazione dell'età non è esatta ma avviene all'interno di una forchetta che viene determinata strumentalmente tramite l'analisi delle ossa del polso e della mano, della dentatura e, infine, della clavicola. Tra il valore minimo e il valore massimo, ha spiegato la dottoressa, si considera sempre il primo, perché "l’obiettivo è evitare la possibilità che un minorenne venga trattato come un maggiorenne a discapito dei suoi diritti". Ma se permangono dubbi di determinazione, spiega ancora Cattaneo, la minore età "si presume comunque a ogni effetto di legge". Il medico ha quindi spiegato che gli errori con questo sistema possono avvenire solo per difetto, ossia attribuendo la minore età a un maggiorenne.

Anche questo è il motivo per il quale, spesso, ragazzi adulti arrivano in Italia dichiarandosi minorenni: ci provano e magari gli va bene, accedendo a tutte quelle tutele previste che non avrebbero in caso di maggiore età. Per questo dalla Lega si preme per portare sul tavolo del Consiglio dei ministri il pacchetto di soluzioni nel più breve tempo possibile. Soluzioni che comprendono anche uno snellimento delle operazioni di rimpatrio, escludendo il passaggio di presentazione davanti al giudice: il procedimento, di natura amministrativa, è più veloce. C'è poi il nodo degli stranieri sottoposti a procedimento giudiziario.

Ora non possono essere espulsi fino al termine perché è un loro diritto presenziare alle udienze ma nel nuovo pacchetto potrebbe essere proposta la possibilità di partecipare da remoto, in modo da consentire l'espulsione.

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