"Penso solo alla piccola Laura". Chi è Oscar Del Dò, il pilota della Freccia

Nato in Friuli, ha all'attivo circa 2mila ore di volo. Ha tenuto l'aereo fino all'ultimo prima di eiettarsi, impedendo che si schiantasse sulle case

"Penso solo alla piccola Laura". Chi è Oscar Del Dò, il pilota della Freccia
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Oscar Del Dò, il pilota di 35 anni il cui aereo si è schiantato venerdì 16 settembre a Torino uccidendo una bambina, ha sempre voluto entrare nelle Frecce tricolori. A raccontarlo è lui stesso nel febbraio del 2020, nell’aula magna dell’Istituto tecnico Malignani di Udine. Ex studente della scuola, ha parlato ai ragazzi del suo percorso: “Mi sono diplomato nel 2006 e l’anno successivo sono entrato in accademia aeronautica. Da lì ho cominciato il percorso per ottenere i brevetti di volo, in Grecia e poi in Italia: sono stato assegnato all’Amx Ghibli, l’aeroplano con cui ho avuto la mia crescita professionale”. Ha prestato servizio nel 132esimo gruppo del 51esimo Stormo di Istrana (Treviso), fino all’ingresso nella pattuglia acrobatica nel 2019: “Era il sogno del cassetto, così ho partecipato e ho avuto la fortuna di essere selezionato. Ora sto effettuando l’addestramento e, dal primo maggio, farà parte delle Frecce a tutti gli effetti”.

Nato a San Daniele del Friuli nel 1988, sul libretto di volo ha all’attivo circa 2mila ore di volo. Nella formazione occupa la posizione di “Pony 4”, ovvero il secondo gregario sinistro. È un pilota esperto, capace di reagire agli imprevisti, ma di fronte ad un guasto al motore c’è ben poco che si possa fare. A ripercorrere l’accaduto è il generale Urbano Floreani, ex pilota della pattuglia acrobatica e responsabile comunicazioni dell’Aeronautica: “Pony 4 comunica al capo formazione che il motore si è spento per l’impatto con degli uccelli ma nel frattempo, dopo aver tentato in tutti i modi di riaccenderlo, riesce a tenere il Macchi, lanciandosi solo all’ultimo momento e portando l’aereo lontano dalle case”. Oscar Del Dò è stato ricoverato in codice giallo, per poi essere dimesso già in serata. “Quello che prova lui lo prova tutta l’Aeronautica: dolore e tristezza indicibili, proviamo tutti sgomento. Siamo tutti stretti alla famiglia della piccola”, conclude Floreani.

L’incidente è avvenuto poco dopo il decollo della pattuglia aerea per un sorvolo a bassa quota in programma a Vercelli, parte della manifestazione organizzata a Collegno (Torino) per celebrare il centenario dell’Aeronautica militare. Secondo le prime ricostruzioni, a provocare il guasto all’Aermacchi MB-339 pilotato da Del Dò sarebbe stata la collisione con uno stormo di uccelli, detta in gergo “bird strike”. La vittima, una bambina di 5 anni, stava passano in macchina con la sua famiglia nelle vicinanze dell’aeroporto. Nello schianto sono rimasti feriti anche i genitori della piccola e il fratello di 12 anni, tutti ricoverati in ospedale con ustioni e in stato di shock. Il padre è stato dimesso nella mattina di domenica 17 settembre, mentre il ragazzino rimane ancora sotto osservazione. Parlando con i suoi colleghi, Oscar Del Dò ha detto di essere "profondamente addolorato per quello che è successo, sto solo pensando alla piccola Laura".

La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per disastro aereo e omicidio colposo. Fino alla tarda serata di sabato 16 settembre, sono andati avanti i rilievi degli investigatori, che sono proseguiti anche domenica 17 con la raccolta di reperti che nell'impatto si sono sparsi sia nella parte esterna sia in quella interna dell'aeroporto. Le indagini sono affidate ai carabinieri del comando provinciale di Torino e si concentreranno sull'accertamento delle esatte cause dell'incidente. Occorrerà anche una consulenza tecnica su motore e sugli strumenti in dotazione al velivolo.

Inoltre, sarà necessario decriptare i dati della scatola nera e analizzare le conversazioni che il pilota ha effettuato con la torre di controllo e con gli altri colleghi della pattuglia.

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