Equipaggio in scialuppa e passeggeri a bordo: i punti non chiari del naufragio del Bayesian

La procura di Termini Imerese deve dare molte risposte sul naufragio del Bayesian, dalla guardia in plancia che non ha dato l'allarme al capitano che chiama i soccorsi dalla scialuppa

Tracciato Ais Bayesian prima dell'affondamento. In alto lo "scarabocchio" dello scarrocciamento - Vessel Finder
Tracciato Ais Bayesian prima dell'affondamento. In alto lo "scarabocchio" dello scarrocciamento - Vessel Finder
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Le circostanze dell'affondamento del Bayesian non sono ancora state chiarite e i dubbi sono tanti a cui dare risposte. Dei 22 occupanti della barca, 12 ospiti e 10 membri di equipaggio, a essersi salvati sono soprattutto questi ultimi. Una fattispecie particolare, se si considera che l'obiettivo primario dell'equipaggio è quello di tutelare i passeggeri e metterli in salvo. I superstiti hanno riferito che quella tragica notte in cui lo yacht "inaffondabile" è fatalmente andato a fondo a poche decine di metri dal porto sulla costa di Palermo nessuno ha dato l'allarme. Eppure, dal momento in cui i Bayesian è stato colpito dal downburst a quando è affondato sono passati 16 minuti. Tra questi, un poderoso scarrocciamento che è stato tracciato anche dal segnale Ais, come si evince dallo "scarabocchio".

"Quella notte era stata prevista ed era in servizio la guardia in plancia. Mi chiedo perché non ha visto la tempesta arrivare. Stiamo indagando anche sul perché l’equipaggio si sia salvato salendo sulla scialuppa mentre gli altri ospiti erano nello scafo", ha dichiarato il pm Raffaele Cammarano della procura di Termini Imerese, che ha aperto un fascicolo contro ignoti. Le testimonianze dei sopravvissuti saranno fondamentali per capire cosa sia successo prima dell'alba di lunedì 19 agosto. "Nessuno ci ha dato l’allarme", hanno dichiarato agli investigatori i naufraghi e in effetti risulta che primo raggio di soccorso è stato sparato alle 4.48, quando ormai il Bayesian era inabissato. Nessun mayday è stato lanciato prima, dalla guardia in plancia o dal capitano. Nessun marinaio dei 10 presenti a bordo si è premurato di bussare alle cabine, di avvisare gli ospiti, di chiedere aiuto. Nemmeno l'altoparlante è stato usato per avvisare i passeggeri: perché?

Ma c'è di più, perché il comandante James Cutfield si è messo in contatto con la Guardia costiera quando era già in salvo sulla zattera insieme ad altri 8 membri del suo equipaggio, mancava solamente il cuoco, purtroppo morto nell'affondamento. Il dovee del capitano è assicurarsi che tutti i passeggeri siano al sicuro prima di lasciare la nave o, comunque, fare di tutto per portarli in salvo prima che la sua nave affondi. Ma c'è di più, perché come riferisce il Corriere della sera, nella sua comunicazione, Cutfield non ha dato indicazioni precise parlando genericamente di "12 persone in mare", senza specificare che di queste ce n'erano 7 incastrate nello scafo.

In che momento il capitano ha raggiunto la zattera? Questo è un punto da chiarire: inizialmente a bordo della scialuppa erano in 11, altre 4 persone l'hanno raggiunta a nuoto successivamente.

Il comandante era tra quelli? Per il momento l'equipaggio non è indagato, quindi potrebbe lasciare l'Italia in qualunque momento, anche se si trova attualmente ancora nell'hotel in cui è stato portato insieme ai passeggeri superstiti che, però, sono andati via a bordo di un jet privato.

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