
Un 41enne è deceduto dopo essere stato fermato con il taser dalla polizia. È accaduto nella frazione di Massenzatico (Reggio Emilia), dove l'uomo, ben noto alle autorità e pluripregiudicato, ha dato in escandescenze. Non riuscendo a fermarlo in altro modo, gli agenti sono stati costretti a impiegare la pistola elettrica. Subito dopo il malore sono stati chiamati i soccorsi e il 41enne è stato accompagnato in ospedale dove, purtroppo, è deceduto. Sono in corso indagini, da parte della stessa polizia e coordinate dalla Procura di Reggio Emilia: dovranno essere accertate le cause della morte.
Inevitabilmente, prima ancora che ci siano gli accertamenti del caso, la politica è scesa in campo per strumentalizzare l'accaduto e da sinistra chiedono che venga sospeso lo strumento, fondamentale per le forze dell'ordine. "Pochi giorni fa, il ministro Piantedosi rispondendo a una mia interrogazione al Question Time, aveva ribadito che si tratta di uno strumento appunto imprescindibile. Probabilmente imprescindibile per morire, perché se tre casi fanno un indizio, il quarto è la prova che il taser dovrebbe essere sospeso a tutte le forze dell’ordine che lo hanno in dotazione", ha dichiarato il segretario di Più Europa, Riccardo Magi.
Il segretario generale del sindacato Siulp della Polizia di Stato, Alfonso Montalbano, ha espresso "il proprio sostegno e la propria vicinanza al collega che è stato coinvolto nel recente intervento di polizia che ha tragicamente portato alla morte di un giovane. Siamo fiduciosi che l'azione sia stata condotta in pieno rispetto delle procedure e della formazione ricevuta". Il collega, si legge nella nota, "come tutti gli operatori di polizia, affronta quotidianamente situazioni di alto rischio, dove le decisioni devono essere prese in una frazione di secondo per tutelare la sicurezza pubblica e l'incolumità di tutti i soggetti coinvolti". Il Segretario Generale del sindacato Sap della Polizia di Stato, Stefano Paoloni, ha sottolineato che il taser è stato utilizzato "per fermare una persona in forte stato di agitazione e con precedenti penali".
Il taser, ha aggiunto il sindacalista, "ad oggi, e sono i dati a dimostrarlo, resta lo strumento più sicuro in dotazione alle forze dell’ordine. Con lo sfollagente o con l’arma da fuoco si hanno sempre conseguenze peggiori".