Ferragni sempre più nei guai: indagata anche per le uova di Pasqua e la bambola Trudi

L’imprenditrice digitale risulta indagata con l’ipotesi di truffa aggravata, non solo per il cosiddetto “Pandoro-gate”, ma anche per la vicenda delle uova pasquali di Dolci Preziosi e per la bambola Trudi

Ferragni sempre più nei guai: indagata anche per le uova di Pasqua e la bambola Trudi
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Ancora guai giudiziari per Chiara Ferragni. L’imprenditrice digitale risulta indagata con l’ipotesi di truffa aggravata, non solo per il cosiddetto “Pandoro-gate”, ma anche per la vicenda delle uova pasquali di Dolci Preziosi e per la bambola Trudi. Lo si apprende in ambienti giudiziari.

In questo momento pende davanti alla procura generale della Cassazione la questione della competenza territoriale sulla procura che dovrà indagare sul caso. I pm di Cuneo sono convinti di essere competenti sull’inchiesta, visto che la Balocco (azienda che avrebbe agito in concorso con Ferragni) ha sede a Fossano, nel cuneese. I pm di Milano, che per primi hanno sollevato la questione davanti alla suprema corte, sono invece convinti di essere titolati a indagare sulla base di alcuni criteri, non solo la residenza di Ferragni ma appunto perché i tre casi (pandoro, uova, bambola trudi) sono legati da uno stesso modus operandi.

La Trudi-Limited Edition è una iniziativa del maggio 2019 che lanciava la bambola alta 34 centimetri, all’epoca a 34,99€. (Ora il prezzo è sceso a 24,99€). Questo il messaggio che accompagnava il progetto: "Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio (con il rapper Fedez, ndr) abbiamo deciso di creare un'edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un'organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore". Per quanto riguarda le uova, il messaggio scritto sulla confezione è “Sosteniamo i Bambini della Fate".

Messaggio che avrebbe lasciato intendere che il ricavato delle vendite sarebbe andato, in parte, all'associazione che si occupa di progetti di inclusione per bambini con autismo. Così, invece, non è stato.

Secondo il proprietario di Dolci Preziosi, Franco Cannillo, Ferragni avrebbe percepito nei due anni del loro accordo un cachet di 1,2 milioni di euro - 500 mila euro nel 2021 e 700 mila l'anno dopo - per aver ceduto la sua immagine.

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