"Blocchiamo tutto per la Flotilla". Prima occupazione dell'anno in un liceo di Roma

Ad aprire la stagione delle occupazioni è il liceo Rossellini di Roma, supportato da Osa, organizzazione comunista. A Firenze manifestazione al consolato Usa: un fermo

"Blocchiamo tutto per la Flotilla". Prima occupazione dell'anno in un liceo di Roma
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Il 24 settembre, a una decina di giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico, è iniziata la prima occupazione. A fare da apripista il liceo Roberto Rossellini di Roma, che questa mattina poco dopo le 8 ha esposto gli striscioni, con tanto di bandiera della Palestina, per protestare contro l'attacco subito questa notte dalla Global Sumud Flotilla diretta verso Gaza. Anzi, per ora verso Creta, poi si vedrà. "Noi studenti del Rossellini occupiamo la nostra scuola, rispondendo all’appello lanciato dagli universitari di Cambiare Rotta lanciato da Lettere occupata, dopo il grandissimo sciopero di lunedì 22 settembre che ha visto a Roma scendere in piazza 200.000 persone e in tutta Italia un milione", si legge nel manifesto di occupazione rilanciato da Osa Nazionale.

Abbiamo scelto di non modificare il manifesto, correggendo gli errori di forma e grammaticali, per mantenere fedele la comunicazione che questi gruppi vogliono far passare all'esterno. "Abbiamo occupato la sede succursale della nostra scuola, in sostegno alla Global Sumud Flotilla e alla popolazione di Gaza, per continuare la mobilitazione al fianco degli operai, dei lavoratori e degli occupanti", si legge ancora nel comunicato diramato tramite l'organizzazione comunista degli studenti medi, che in questi anni ha saputo infiltrarsi nelle scuole, dove è stata lasciata loro totale libertà di movimento.

"Occupiamo la nostra scuola come momento di opposizione al nostro governo, un governo complice di questo genicidio, che continua imperterrito a finanziare accordi, le nostre scuole non devono e non possono essere luoghi neutrali della societá. Davanti al genocidio del popolo palestinese, all’escalation militare e bellica, alla complicitá del nostro governo,degli stati uniti e dell’unione europea non possiamo restare in silenzio", prosegue la nota. Un'occasione in più per non far lezione, com'è sempre stato nelle scuole durante le occupazioni. Ma raramente queste erano iniziate a settembre, all'inizio dell'anno. Sono plausibili altre occupazioni nella giornata di oggi o nei prossimi giorni.

Il manifesto è una sequela di rivendicazioni, proteste, lamentele, tenute tra loro in maniera forzata, tanto che sorge il dubbio che l'occupazione di oggi, a due giorni dalle manifestazioni, non sia stata estemporanea ma preventivamente organizzata. "Sappiamo di essere dalla parte giusta della storia, come studenti da due anni continuiamo a mobilitarci nelle scuole, nelle piazze e nelle università solidali con il popolo Palestinese. Le nostre scuole devono essere un punto di riferimento per chiunque voglia mobilitarsi contro il genocidio", si legge in un altro passaggio. Il comunicato si conclude con "blocchiamo tutto", grido partito dai portuali genovesi, ai quali gli studenti hanno aderito con entusiasmo.

Nelle stesse ore, gli studenti del Collettivo K1 del liceo Machiavelli-Capponi insieme a quelli del liceo artistico di Porta Romana hanno scioperato e improvvisato un corteo: si sono radunati una cinquantina di ragazze e ragazzi con bandiere palestinesi dirigendosi da via Santo Spirito verso

il Consolato Usa di Firenze dove l'area, già protetta da transenne, era presidiata dalla polizia. Alcuni studenti avrebbero cercato di forzare il blocco, uno di loro sarebbe stato fermato.

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