
Un lungo, commosso applauso e il volo dei palloncini rossi e blu, i colori dell'Arma dei Carabinieri, hanno salutato davanti alla chiesa di Santa Maria Madre ad Ostuni (Brindisi) l'uscita della bara di Carlo Legrottaglie, brigadiere capo ucciso in un conflitto a fuoco durante un inseguimento a Francavilla Fontana. In centinaia sono rimasti all'esterno della piccola chiesa che ha ospitato la cerimonia, assiepati a ridosso delle transenne nonostante il gran caldo. All'interno della chiesa i parenti del brigadiere e le tante autorità intervenute, a partire dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Accolto dal sindaco di Ostuni Angelo Pomes, dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dal prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, il Capo dello Stato ha voluto salutare in prima persona la moglie Eugenia e le due figlie gemelle Carla e Paola, 15 anni, alle quali ha rivolto parole di conforto. Presenti anche i ministri dell'Interno Matteo Piantedosi e della Difesa Guido Crosetto, il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto, il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Salvatore Luongo e, in rappresentanza della Polizia di Stato, il direttore Centrale della Polizia criminale Raffaele Grassi.
"Siamo qui per ringraziare il Signore perché ancora, in un mondo lacerato da discordie e contese, ci sono uomini che spendono la loro vita offrendosi senza riserve, e trovano la felicità nella via del bene", ha detto l'arcivescovo Gian Franco Saba, ordinario militare per l'Italia, nella sua omelia. "Vi è una via di amore attraverso la quale la creatura umana può davvero realizzare se stessa. Ai nostri occhi terreni - ha aggiunto - può apparire che la sua felicità sia stata lacerata, eliminata, e in un certo senso questo è vero perché la dimensione terrena per lui è conclusa. Ma egli ha varcato la porta della felicità eterna, quella che nessuno può mai più togliergli, in nessun modo e in alcuna forma". In un messaggio diffuso nel pomeriggio, Crosetto ha ricordato che il brigadiere Legrottaglie sarebbe andato in pensione a luglio, "ma Carlo non ha contato i giorni perché per i servitori dello Stato ciò che conta è il dovere che deriva dal giuramento, dall'uniforme. Perché quella, lui, non l'ha mai indossata per abitudine".
Intanto si è tenuta nel carcere di Taranto l'udienza di convalida dell'arresto di Camillo Giannattasio, 57enne arrestato ieri nell'ambito delle indagini sull'omicidio del carabiniere. Il 57enne, assistito dall'avvocato Luigi Danucci, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Al momento risponde ai magistrati di Taranto del reato di detenzione illegale di armi e munizioni, in quanto ieri, dopo l'arresto al termine della sparatoria nella quale ha perso la vita il 59enne Michele Mastropietro (secondo la ricostruzione dei fatti l'uomo che avrebbe esploso il colpo di pistola che ha ucciso Legrottaglie), Polizia e Carabinieri hanno trovato armi e munizioni in un garage e in un negozio di ferramenta nelle sue disponibilità. Il pm della Procura di Taranto ha chiesto al gip Francesco Maccagnano la trasmissione degli atti a Brindisi, dove sono in corso le indagini su quanto accaduto a Francavilla Fontana.