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G8, in Francia nuovo rinvio per il caso di estradizione dell'ex no Global Vecchi

Nuovo rinvio della giustizia francese nel caso legato alla richiesta di estradizione di Vincenzo Vecchi in Italia: è quanto riferisce la Corte di cassazione di Parigi

Nuovo rinvio della giustizia francese nel caso legato alla richiesta di estradizione di Vincenzo Vecchi in Italia: è quanto riferisce la Corte di cassazione di Parigi
Nuovo rinvio della giustizia francese nel caso legato alla richiesta di estradizione di Vincenzo Vecchi in Italia: è quanto riferisce la Corte di cassazione di Parigi

Il caso dell'ex no Global Vincenzo Vecchi subisce un nuovo rinvio con la Corte di Cassazione di Parigi che ha annullato la decisione sull'estradizione in Italia facendo tornare il giudizio alla Corte d'Appello a Lione. Vecchi, ex no Global italiano ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001, nell’agosto del 2019 era stato arrestato in Francia. Per 8 anni era stato latitante e a 49 anni era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Vecchi aveva sulle spalle anche una condanna a 4 anni di reclusione per gli scontri durante una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006 che la Francia ha ritenuto già scontata facendo decadere così uno dei due mandati europei.

Latitante per 15 anni poi l'arresto

L’ex No Global, originario di Bergamo, dal 15 novembre 2019 (giorno in cui è stato scarcerato) vive a Rochefort-en-Terre, in Bretagna. Prima del suo arresto lavorava come imbianchino mentre ora è impegnato nella costruzione di alloggi ecologici a Questembert, sempre in Bretagna. Dopo la decisione del novembre del 2019 della Corte di Appello di Rennes che aveva deciso la scarcerazione di Vecchi, il Procuratore di Rennes era ricorso i Cassazione che il 18 dicembre 2019 la Corte francese ha annullato la sentenza del tribunale di Rennes. La procedura era stata ritenuta nulla in quanto il Procuratore francese non aveva trasmesso alle autorità italiane il nome dell'avvocato italiano e questo, aveva stabilito la Corte, aveva portato un pregiudizio ai diritti della difesa. La Corte di Appello di Angers, invece, si è espressa nel merito della questione, cioè sulla regolarità del mandato di arresto europeo.

La difesa pronta a tutto

"La procedura riprenderà a Lione. Utilizzeremo tutti i mezzi di difesa possibili per sottrarre il signor Vecchi all'esecuzione del mandato d'arresto europeo emesso dall'Italia e la sua consegna a un governo post-fascista in esecuzione di una legge fascista": è quanto dichiara all'agenzia France Presse Paul Mathonnet, uno dei legali di Vincenzo Vecchi. Nel 2020 la giustizia francese rifiutò per la seconda volta di consegnarlo all'Italia perché la pena che dovrebbe scontare nelle carceri italiane riguarda un reato concepito durante il regime di Benito Mussolini - "devastazione e saccheggio" - che non ha equivalenti in Francia.

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