“Parola d'ordine: accoglienza”. L’assist dell'arcivescovo alle Ong

L'arcivescovo di Palermo invita l'Italia ad aprire i suoi porti alle Ong e ad accogliere tutti i migranti: "Ancora credono al volto umano"

“Parola d'ordine: accoglienza”. L’assist dell'arcivescovo alle Ong
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Mentre l'Italia affanna sotto il peso dell'emergenza migranti, arriva l'ennesimo assist per i migranti e per le Ong. L'Europa nei fatti si gira dall'altra parte ma predica l'accoglienza, lo stesso fa l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, che invita l'Italia a farsi carico tutti migranti che lasciano l'Africa per raggiungere l'Europa. Dal palco del meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, infatti, l'alto prelato ha dichiarato: "Le parole d'ordine oggi devono essere: accoglienza e non demonizzare gli uomini e le donne delle ong che oggi si mettono in mare per salvare altri uomini e donne non perchè hanno altri interessi ma perché custodiscono un cuore umano e non sono mercenari, trafficanti di esseri umani come a volte si dice".

Una difesa d'ufficio per le navi delle Ong che da tempo operano in totale anarchia, tentando di ignorare i diritti di sovranità territoriale dell'Italia all'interno dei suoi confini e cercando di sostituirsi alle autorità. Pretendono di scegliere i porti in cui sbarcare, di non sottostare alle leggi italiane e di dettare legge in uno Stato indipendente. L'Italia ha un sistema di accoglienza che sta arrivando allo stallo: se ha sempre saputo reggere fino a questo momento, difficilmente potrà continuare a farlo se i numeri degli sbarchi dovessero continuare a essere questi.

L'Italia si deve già fare carico di tutti i barchini che arrivano autonomamente nelle sue acque territoriali o che riescono a raggiungere l'area SAR di nostra competenza. Le Ong, soprattutto le grandi navi, avrebbero la possibilità di raggiungere altri Paesi del bacino: così come a novembre, per esempio, la Ocean Viking è riuscita a raggiungere Marsiglia, perché non possono raggiungere la Spagna, la Grecia, la Croazia o la stessa Francia? Invece sembra obbligo dell'Italia accogliere anche queste navi, oltre ai barchini che arrivano autonomamente.

Per Lorefice, "non si possono penalizzare uomini e donne delle ong che ancora credono al volto umano e vogliono di diventare pescatori di uomini. Da che mondo è mondo, la legge del mare è salvare chi rischia di affogare.

La questione migranti interessa tutta l'Unione Europea, che sta scegliendo i nazionalismi e sta dimenticando i motivi per cui è nata". La legge del mare, in realtà, prevede altro e non esistono regole per le navi che vanno appositamente in cerca di barchini ma solo per quelle che incontrano, nel loro viaggio, imbarcazioni in difficoltà.

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