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Intrappolati nelle case o sui tetti, senza luce: il dramma degli alluvionati

Sono circa 4mila le persone evacuate sinora per l'alluvione in Emilia Romagna. Ma centinaia di cittadini sono ancora bloccati nelle proprie case, senza luce né corrente. A Cesena interviene l'elicottero dell'aeronautica

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"Aiuto, prendete mio figlio!". Le immagini del salvataggio compiuto a Cesena, dove è esondato il fiume Savio, sono diventate l'emblema della drammatica situazione in cui versa in queste ore l'Emilia Romagna. L'alluvione ha sommerso tutto: strade, garage, abitazioni, automobili. Quel bimbo, affidato ai soccorritori e portato via in mezzo all'acqua alta, era il volto più innocente di un'intera popolazione messa a dura prova come mai - a memoria - era accaduto da quelle parti. In tanti, nelle ultime ore, si sono trovati in quella stessa condizione. Bloccati in casa senza luce né corrente elettrica, costretti a rifugiarsi sui tetti in attesa che qualcuno andasse a recuperarli. A Riccione, un uomo rimasto intrappolato nella sua casa allagata è stato messo in salvo da un vigile del fuoco che l'ha trasportato in spalla.

In Emilia Romagna il maltempo non ha lasciato scampo. "I veri soccorsi stanno cominciando adesso", riferiscono alcuni uomini impegnati nelle operazioni di assistenza ai civili. Sinora, infatti, l'intensità delle piogge e l'elevato numero di situazioni d'emergenza non avevano consentito ai vigli del fuoco e ai volontari della protezione civile di avere un quadro davvero completo della situazione. A Faenza i fiumi Marzeno e Lamone hanno superato gli argini, invandendo un'ampia parte della città. Lì, come in altre località vicine, croce rossa, vigili del fuoco e altri soccorritori stanno girando senza sosta tra le strade sommerse, destreggiandosi con barchette e gommoni. L'obiettivo è capire se nelle case o nelle macchine sommerse ci siano vittime o persone che non erano riuscite a comunicare il loro bisogno d'aiuto.

La notte appena trascorsa in molti l'hanno trascorsa senza chiudere occhio. Troppa la paura: nemmeno in casa ci si sente sicuri. Sempre a Faenza, una delle località più colpite, in alcune strade l'acqua ha ormai superato i primi piani delle abitazioni. E ci sono cittadini rimasti senza corrente elettrica. Il Comune ha aperto, nella centrale piazza del popolo - completamente invasa dall'alluvione - il palazzo del Podestà, una struttura utilizzata solitamente per esposizioni e iniziative culturali, per accogliere le persone che abitano in centro e che sono state costrette a lasciare casa. La situazione purtrppo non è migliore a Forlì, Cesena e a Cesenatico, dove - sulla spiaggia di Zadina - è stato ritrovato il corpo senza vita di una donna tedesca (che è la terza vittima dell'alluvione). Non si esclude che il corpo possa essere stato trascinato lì dalla furia delle acque.

I disagi più importanti li stanno vivendo le famiglie con bambini piccoli, le persone anziane e sole, i portatori di disabilità. Le persone evacuate - ha spiegato il ministro della protezione civile, Nello Musumeci - "sono circa quattromila ma il numero può cambiare di ora in ora. Lo sapremo meglio nelle prossime ore" anche perché alcune possono aver già trovato un'altra sistemazione. In una conferenza stampa tenuta stamani sull'emergenza, il ministro ha anche informato che sono 50mila gli utenti rimasti senza energia elettrica.

"270 unità dell'Enel sono al lavoro per ripristinare il servizio che rimane legato alle condizioni atmosferiche, perché nelle cabine non si interviene se c'è presenza di acqua, come purtroppo continua ad esserci. Sono invece 100mila utenti mobili privi di servizio e 10mila utenti fissi. In Emilia Romagna il traffico ferroviario regionale è tutto bloccato, continua invece a funzionare il traffico sulle tratte nazionali e quello sull'alta velocità", ha spiegato il ministro. I soccorritori stanno facendo l'impossibile per far fronte alla calamità. In questo momento - si apprende dal ministero della Difesa - un elicottero dell'aeronautica militare sta prestando soccorso a persone in serio pericolo nella zona di Cesena, evacuandole con il verricello per poi portarle in salvo in aree sicure.

Altri due elicotteri dell'aeronautica militare sono pronti a decollare appena se ne rendesse necessario l'impiego.

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