
La morte del brigadiere Legrottaglie ha messo in subbuglio le forze dell’ordine e, allo stesso tempo, ha fatto riflettere i cittadini italiani. Incalzato da Mario Giordano, il Comandante Alfa ha voluto esprimere la sua opinione a riguardo. "Tutte le forze di polizia non stanno a guardare le ore o i minuti prima di andare in pensione, ma Carlo Legrottaglie si è trovato a combattere il crimine fino alle ultime ore, agli ultimi giorni prima di andare pensione", ha esordito senza tanti giri di parole il Comandante Alfa, ospite a Fuori dal Coro su Rete 4, il programma di approfondimento che spesso si occupa di questi temi.
Il comandante, però, non si è fermato al singolo episodio ma ha ricordato anche un’altra vicenda che ha fatto molto discutere: la morte di Ramy Elgaml, il 19enne di origine marocchina morto mentre era a bordo di uno scooter con un amico dopo un inseguimento dei carabinieri. "Del caso Ramy noi abbiamo parlato per 6 mesi, delle fiaccolate, dei cortei, dello spargimento di odio verso le forze di polizia - ha fatto notare -. E invece su un episodio contro i carabinieri... Questo è un omicidio volontario, perché i rapinatori avevano altre chance, potevano scegliere di arrendersi o di tentare la fuga senza l'uso delle armi, invece hanno sparato e ucciso.
Allora è ora di cambiare le regole di ingaggio perché poi i due poliziotti che hanno fatto il proprio dovere si trovano indagati", ha detto riferendosi proprio agli agenti coinvolti nel conflitto che ha portato alla morte del 59enne Michele Mastropietro. Un messaggio tanto chiaro quanto drammatico all’intero arco parlamentare e, sopratutto, a quella parte politica che non difende sempre le forze dell'ordine.