
Il sospetto di una tesi copiata e alcuni accertamenti sulla laurea conseguita. La Procura di Napoli ha iscritto Maria Rosaria Boccia nel registro degli indagati nell'ambito di una inchiesta che mira a fare luce sulla sua laurea in Economia aziendale. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono falso, truffa e falsa attribuzione di valori altrui. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli hanno eseguito delle acquisizioni documentali nelle università Parthenope, Pegaso e Luiss Guido Carli. Lo riportano Il Mattino e Repubblica.
Secondo quanto emerge dalle indagini, Boccia sarebbe accusata di falso e truffa per presunte irregolarità nel passaggio dall’Università Parthenope - dove aveva cominciato il suo percorso — all’università telematica Pegaso, dove ha poi conseguito la laurea. Ma non basta. Oltra alla sua laurea a finire nel mirino è la stessa tesi con il quale si è laureata: le accuse includono anche la presunta appropriazione indebita di una tesi altrui. Si tratterebbe di un caso di plagio che, se confermato, rischia di aggravare la sua posizione. La denuncia riguarda il plagio da parte dell'imprenditrice di una tesi presentata da una studentessa della Luiss intitolata "Il Sistema Sanitario Nazionale: luci e ombre di un'eccellenza italiana stretta dai vincoli della finanza pubblica". La tesi invece, datata 2019, è già stata presa in esame. Maria Rosaria Boccia, giova ricordarlo, si è laureata alla Pegaso in Economia e Management con il punteggio di 91/110.
"L’Ateneo tiene a precisare che l’inchiesta è stata avviata a seguito di una denuncia presentata dalla stessa Università, che risulta parte lesa nella vicenda", spiegano intanto dall'Università Telematica Pegaso, "La Procura ha richiesto all’Ateneo la documentazione necessaria, senza procedere ad accessi invasivi. Già lo scorso settembre, a seguito di un servizio giornalistico in cui erano stati sollevati alcuni dubbi in merito all’autenticità della tesi di laurea della Sig.ra Boccia, l’Università aveva avviato le opportune verifiche sul titolo e sull’elaborato, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, correttezza e riservatezza, adottando le misure più adeguate in conformità con le normative vigenti e gli interessi coinvolti". E poi specificano che questo è avvenuto "in linea con la nuova gestione dell'Ateneo, improntata al rispetto della legalità e alla collaborazione con le autorità".
E se la situazione formativa della Boccia dovrà essere risolta, rimane aperta un’altra questione importante.
Nel 2024 la Procura di Pisa ha ipotizzato il coinvolgimento della donna in una truffa immobiliare da 30 mila euro, risalente al 2021. Il fascicolo, in particolare, riguarda la compravendita di un edificio in provincia di Napoli.