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Medicina, i test d'ingresso slittano in primavera: cosa cambia

Mancano ancora le date per i test di Medicina che sono stati rinviati ad aprile-maggio: ecco cosa cambia quest'anno e cosa bolle in pentola per la riforma del sistema di ingresso

Medicina, i test d'ingresso slittano in primavera: cosa cambia

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Uno slittamento di alcuni mesi, da febbraio ad aprile e molto probabilmente anche maggio: dovranno attendere ancora un po' le matricole che sperano di entrare a Medicina tramite i test nazionali come accade di consueto ogni anno. Le date precise ancora non ci conoscono ma lo spostamento è ufficiale.

Cosa cambia quest'anno

Se nel 2023 le novità hanno riguardato essenzialmente il numero di posti messi a disposizione dal ministero con un ritocco verso l'alto a causa della penuria di camici bianchi, quest'anno la novità sarà rappresentata soprattutto dalle domande che verranno fornite agli studenti. Come anticipa il Corriere, infatti, le domande inserite nei test saranno "pescate" da un archivio aperto e accessibile a tutti, una banca dati di cui si sta occupando di mettere online il Cisia (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Accesso). Questo significa che tutti gli studenti potranno esercitarsi su decine di migliaia di quiz e, se molto fortunati, potranno ritrovarne alcuni anche durante il grande giorno della prova.

Qual è la struttura

Per quanto riguarda il numero delle domande e il tempo, tutto dovrebbe rimanere come nel 2023: saranno 50 quesiti in italiano ognuno dei quali con cinque possibili risposte di cui una sola è quella esatta e divisi in quattro macro aree che riguardano la comprensione del testo, biologia, chimica e fisica e quiz sulla matematica e sul ragionamento. Ogni risposta esatta vale un punto, -0,25 per ogni risposta errata, nessun punteggio se non si risponde (quindi lo zero). Come avvenuto lo scorso anno, anche in questa stagione l'accesso dovrebbe essere aperto anche agli studenti liceali del quarto anno. I dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane dal ministro dell'Università, Annamaria Bernini, che prova ad eliminare i Tolc che non sono mai piaciuti per provare a introdurre "un percorso di superamento dello strumento" e potenzialmente rifondare tutto il metodo per l'accesso alle Facoltà di Medicina.

La nota del Mur

L'intenzione del Mur (Ministero dell'Università e della Ricerca) è di accelerari i tempi per i test evitando, così, di arrivare troppo a ridosso dell'esame di maturità con problematiche inevitabili per gli studenti. Dall'emanazione del decreto alla data di svolgimento dei quiz devono passare, per legge, 60 giorni. Ecco che, a febbraio, "non ci sono più i tempi tecnici, a causa dei vari ricorsi presentati e delle modifiche che si stanno apportando al sistema dei Tolc, gestito dal consorzio Cisia, per le parti che si possono migliorare. Non appena saranno concluse queste modifiche - fanno sapere dal Mur all'AdnKronos - ci sarà il decreto con le date" per i test.

La riforma della Medicina

Come accennato, grandi movimenti si ipotizzano per i futuri test di ingresso a Medicina: già da mesi il ministero è a lavoro per "introdurre nuove forme di accesso che superino strutturalmente le problematicità emerse". Tra i disegni di legge che si discute al Senato rientra quello che darebbe la possibilità agli studenti di far frequentare sei mesi senza la necessità di passare per i test ma con accesso libero fino al mese di gennaio quando sono previste le prove da superare (in genetica, fisica medica e biologia cellulare) per potersi iscrivere successivamente.

Chi non sarà passato potrà continuare con il corso e ritentare l'anno successivo o iscriversi a un altro corso di laurea.

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