
«Papà ci ha lasciato, ha lottato come un leone». Sono le parole consegnate ai cronisti da una delle figlie, Sveva, all'annuncio della morte di Emilio Fede. E ha aggiunto: «Siete tutti con lui e lui è contento, tutti voi giornalisti siete con lui». In realtà non sono stati molti i colleghi e i politici che hanno voluto ricordare il giornalista, preferendo non usare magari parole ipocrite. Sul web, poi, si sono scatenati gli haters. Un uomo e un giornalista così divisivo e con quella storia umana e professionale alle spalle, lui così vicino a Berlusconi, era un piatto troppo ghiotto per i leoni della tastiera.
Infatti, per calmare gli animi, Daniele Capezzone ha scritto in un post: «Leggerete e sentirete molte cose (vere, false, verosimili, finte) su Fede. Ma sappiate che era un giornalista di razza, con un senso innato della notizia e della diretta. Auguro a tutti quelli che si permettono di fare risatine su di lui di avere un grammo di quel suo speciale talento». Altri utenti hanno ripostato lo storico video in cui si vide Fede annunciare per primo l'inizio della guerra nel Golfo, uno dei motivi di più grande orgoglio professionale per lui. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso dispiacere: «Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede, è con queste parole che lo voglio ricordare». Anche Enrico Mentana ammonisce: «Mai sleale. Tanti ne ricorderanno solo il crepuscolo professionale e giudiziario: sarebbe sommamente ingeneroso. Fede, vent'anni prima di Berlusconi e del Tg4 era già l'anchorman più conosciuto dei tg italiani. Con gli occhi di oggi potrei dire che sdoganò un genere ampiamente diffuso, quello dei programmi giornalistici apertamente schierati». E Bruno Vespa lo ricorda «alla fine degli anni 60 quando lavoravamo insieme per la Rai. Un grande giornalista. Siamo stati compagni di stanza per tanto tempo».
Paolo Brosio, diventato famoso grazie alla dirette davanti al Tribunale di Milano ai tempi di Mani Pulite, rammenta: «Lui urlava, sgridava e ti cazziava sempre. Era un amore e odio. È stato un grande maestro.
Massimo Boldi ne ricorda l'amicizia: «Aveva un carattere deciso e autoritario, ma con le persone con cui aveva un rapporto di amicizia si è sempre comportato bene: gli volevo bene».
Francesca Senette, una delle giornaliste di spicco del Tg4 di Fede, è commossa: «Sbaglia chi, dimenticandoti, dimentica anche il bene».
Da parte dei vertici Rai (dove è stato inviato e direttore del Tg1 nei primi
anni della sua carriera) è arrivato un comunicato che recita: «La Rai ricorda con commozione Emilio Fede. Figura di spicco dei primi anni di attività del servizio pubblico». Mediaset lo ha ricordato nei notiziari serali.