"Violata la legge". Stop alla nave della Ong Mediterranea: le ragioni dello stop

La Ong Mediterranea Saving Humans bloccata a Porto Empedocle per violazione del decreto Piantedosi: aveva scelto di sbarcare i migranti lì anziché a Livorno. La Ong annuncia ricorso contro il fermo

"Violata la legge". Stop alla nave della Ong Mediterranea: le ragioni dello stop
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La nave Mediterranea di Mediterranea Saving Humans è stata fermata a Porto Empedocle in osservanza al Decreto Piantedosi dopo aver disatteso e indicazioni e aver arbitrariamente scelto un porto di sbarco per le persone a bordo diverso da quello assegnato. "La Polizia di Stato e la Capitaneria di Porto Empedocle hanno notificato al comandante e all’armatore di nave Mediterranea il verbale che contesta la presunta violazione del Decreto Legge Piantedosi per 'non aver raggiunto senza ritardo il porto di sbarco assegnato', che negli ordini del Viminale avrebbe dovuto essere il lontano porto di Livorno, a 630 miglia nautiche, quasi 1.200 kilometri e oltre quattro giorni di navigazione dal soccorso", si legge in una nota della Ong.

"Questo ci viene contestato nonostante il Medico di bordo e lo stesso CIRM Telemedicina, incaricato dalle Autorità marittime, abbiano certificato che tutte le persone soccorse non erano in grado di affrontare altri tre giorni di navigazione. E nonostante sia stata la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Palermo a chiedere ai competenti Ministeri dell’Interno e dei Trasporti di far sbarcare i minori a Porto Empedocle", ha dichiarato ancora l'organizzazione. Per il momento non è stata ancora notificata la durata del fermo, o altre eventuali sanzioni accessorie. "Intanto ci stanno ingiustamente impedendo di soccorrere altre vite in mare. Non permetteremo che queste illegittime politiche di morte prevalgano", conclude il comunicato di Mediterranea.

"Non aver consentito ai medici di visitare i migranti a bordo e non aver rispettato il porto di sbarco assegnato. Ecco perché è stata fermata la nave di questa ong. Forse per qualcuno è ancora il caso di ricordarlo: l'incolumità delle persone viene prima di tutto e le leggi si rispettano", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in una nota affidata ai social.

Ora la Ong attende che venga comunicata la sanzione e probabilmente verrà avanzato un ricorso, come spesso avviene in questi casi, confidando nell'intervento dei tribunali per sospendere il provvedimento e poi, in seconda battuta, annullarlo.

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