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"Migranti e attentati potenzialmente connessi". Cresce l’allerta in tutta Europa

Non esistono rischi concreti di attentati al momento in Italia ma tutti sono concordi nel sottolineare la necessità di tenere alta l'attenzione

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In Italia non ci sono imminenti rischi legati ad attacchi terroristici: su questo il governo è stato molto chiaro in questi giorni in cui è tornata la paura. Gli apparati di intelligence e sicurezza sono costantemente al lavoro per monitorare eventuali criticità ma non sono finora emersi elementi di un rischio prossimo. Tuttavia, l'eventualità non è esclusa nemmeno nel nostro Paese e i grandi flussi di migranti che entrano irregolarmente in Italia contribuiscono ad aumentarlo. Non è noto chi salga a bordo dei barconi e non si può escludere che ci siano anche combattenti della jihad, come già avvenuto ed è stato dimostrato dai fatti. L'assalitore di Bruxelles è arrivato in Europa tramite barcone nel 2011 e si è mosso indisturbato, o quasi, per 12 anni, pur essendo stato segnalato come radicalizzato.

La cautela è d'obbligo in questo momento, al pari della cautela. "Non abbiamo rischi di attentati, però non possiamo abbassare la guardia", ha ribadito il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un'intervista rilasciata a Mattino Cinque. La chiusura temporanea di Schengen, con il solo riferimento alla Slovenia, ha proseguito il segretario di Forza Italia, è stata una decisione necessaria "per evitare che arrivino terroristi in Europa attraverso la rotta balcanica". Una decisione assunta, per altro, anche da altri Paesi dell'Europa orientale quali Slovenia e Bosnia, oltre che Austria.

Il controllo delle frontiere in questo momento storico diventa ancora più importante nello scacchiere della sicurezza. Lo ha sottolineato anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ospite di Start su Skytg24 ricordando, appunto, come "esista un possibile legame tra i migranti e gli attentati, fenomeni potenzialmente connessi". L'attentato di Bruxelles ha risvegliato l'Europa da un torpore nel quale era caduta, durante il quale, spiega lo stesso Sisto, "ci eravamo illusi potesse essere definitivo rispetto alla minaccia terroristica. Dobbiamo invece alzare decisamente il livello di attenzione".

Che la minaccia sia seria, benché non imminente, lo confermano anche i Ros dei carabinieri nella figura del comandante Pasquale Angelosanto, che all'Agi ha spiegato che le minacce "vanno prese sempre molto seriamente, perché in passato si sono registrati casi di partecipazione ad attentati terroristici di soggetti entrati illegalmente in Italia".

Non è questo il momento degli allarmismi, prosegue l'ufficiale, "ma questi temi vanno affrontati con attenzione: abbiamo strutture di polizia efficienti che riescono a percepire il rischio e in quel caso si innalza il livello di attenzione".

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