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Il giallo della rotta di tre navi Ong davanti alle coste libiche

Nel silenzio generale, è operativa anche la nave Ong Louis Michel. Insieme alla Geo Barents e alla Humanity 1 sta tracciando una rotta "a bastone" davanti alle coste libiche

Il giallo della rotta di tre navi Ong davanti alle coste libiche

Da alcuni giorni, due delle navi Ong coinvolte nel braccio di ferro col governo italiano tra fine ottobre e i primi di novembre sono tornate in mare. Si tratta della Humanity 1 e della Geo Barents, che hanno diretto la prua delle loro navi in direzione della Libia. Ma nessuno si è accorto che nel medesimo specchio di mare, a poche miglia dalle altre due, sta operando anche la nave Louis Michel, quella finanziata dall'artista Bansky.

Le tre navi sono quasi appaiate in acque internazionali in un ristretto quadrante davanti alle coste libiche, in particolare in quello specchio di mare prospiciente la città di Zuara. Un caso? Forse. O forse no. Un dubbio legittimo, considerando che è proprio da questa parte della Libia, la Tripolitania, che partono il maggior numero di migranti con destinazione l'Italia. E in una delle sue ultime informative, Frontex, l'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera, ha indicato proprio in Zuara una sorta di "hub" per le partenze verso l'Italia. "Zuara è diventato un hub di traffico e il principale luogo di ultima partenza in Libia e nella regione del Mediterraneo centrale: da qui è partito circa il 40% di tutti i migranti segnalati nel Mediterraneo centrale", si legge nel rapporto di Frontex.

La segnalazione del porto di Augusta

Credere che si tratti di un caso la presenza di ben tre navi Ong in questo quadrante di Mediterraneo non è facile. Ma andando oltre, e analizzando la rotta della Geo Barents, della Humanity 1 e della Louis Michel, emerge un elemento che non può che destare quanto meno perplessità. Grazie ai rilevatori satellitari di posizione installati sulle navi, infatti, è anche possibile tracciarne la rotta. Ebbene, tutte e tre le navi, nelle ultime ore, hanno assunto un comportamento che si può definire sospetto, in quanto stanno effettuando movimenti orizzontali sempre del medesimo punto. Una sorta di "struscio" avanti e indietro davanti alle coste libiche, sempre nello stesso piccolo spazio di mare.

Eppure, il Mediterraneo centrale avrebbe migliaia di chilometri quadrati di costa che, eventualmente, potrebbero essere battuti. Perché le tre navi si concentrano nello stesso quadrante, a circa 20 miglia di distanza dalle acque territoriali libiche? E perché hanno scelto proprio questo fazzoletto di Mediterraneo, tutte e tre? Le supposizioni su questa bizzarra scelta possono essere tante, così come sono numerose le ipotesi che possono essere fatte sulla mancanza di comunicazioni social da parte delle Ong, che di solito sono piuttosto generose nel fornire questo genere di informazioni. E c'è un altro elemento rilevante.

La nave Geo Barents ha già comunicato la sua rotta di rientro: ieri, 3 dicembre, aveva segnato Augusta come porto d'arrivo.

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