Milano, tra gli arrestati per le violenze in stazione anche esponenti del centro sociale regolarizzato

Il Lambretta gode di una sede pubblica da marzo 2025: è stata assegnata regolarmente dal Comune di Milano senza bando. Sardone: "Sala sfratti il Lambretta da via Rizzoli"

Assalto alla Stazione Centrale
Assalto alla Stazione Centrale
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Per i disordini di Milano scatenati ieri nel corso della manifestazione per la Palestina ci sono stati diversi arresti. Fonti ufficiali parlano di 5 attivisti condotti in carcere e 2 denunciati, mentre le fonti antagoniste riferiscono un totale di 7 persone agli arresti. Tra queste ci sono comunque due minori condotti al carcere Beccaria di Milano e alcuni esponenti dei centri sociali di Milano. Le accuse sono di danneggiamento e resistenza aggravata. Tra gli arrestati dei centri sociali, secondo alcune fonti, ci sarebbero anche esponenti del Lambretta, una delle storiche insegne dell'antagonismo milanese che, nel silenzio dei più, lo scorso marzo ha ottenuto dal Comune di Milano una sede pubblica per proseguire la sua attività.

La nuova sede si trova in via Rizzoli, nel quartiere Crescenzago ed è stata regolarmente assegnata, senza bando, dopo che il centro sociale ha per anni occupato abusivamente diverse sedi in città. Si tratta di 300 metri quadrati che in passato furono adibiti a supermercato che per il momento sono stati dati in concessione per un periodo di 18 anni. Tuttavia, appare quasi contraddittorio che un centro sociale regolarizzato dal Comune scenda in piazza e perpetui violenza contro le forze dell'ordine, che rappresentano le istituzioni che le permettono di esistere. Le immagini della Stazione Centrale di Milano di lunedì 22 settembre sono sotto gli occhi di tutti, le cariche degli antagonisti contro i cancelli della stazione, le transenne e i pali contro la polizia, i viaggiatori impauriti costretti a restare chiusi per ore all'interno della stazione per tutelare la propria incolumità.

E lì in mezzo, tra i violenti, pare ci fossero anche gli esponenti del Lambretta, come si evince dai messaggi di solidarietà ricevuti da altre realtà antagoniste milanesi, che sono a tutti gli effetti sostenuti dal Comune di Milano che ha dato loro una sede per continuare a esistere. "Violenze inaccettabili che da sinistra non possono più essere coperte. Anche in occasione della presentazione del mio libro in viale Padova, nel 2024, quelli del Lambretta avevano assaltato la polizia per cercare di tapparmi la bocca e bloccare una fiaccolata della Lega. Più di recente, al corteo pro Leoncavallo, si sono distinti per lanci di petardi verso gli agenti e cori contro il ministro Piantedosi", ha dichiarato Silvia Sardone, europarlamentare, vicesegretario e consigliere comunale della Lega.

"Sala ha una sola strada da percorrere arrivati a questo punto: sfratti il Lambretta da via Rizzoli e assegni l’immobile a una delle tante associazioni perbene del quartiere: Milano ha bisogno del terzo settore, non di delinquenti senza arte né parte che si divertono a sfasciare vetrine e lanciare sassi alla polizia", ha concluso. Per il momento dal Comune di Milano non sono stati fatti commenti in merito.

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