
Ex agente dei servizi segreti, faccendiere e affiliato alla P2 di Licio Gelli. Francesco Pazienza, volto noto del Sismi coinvolto in vari scandali e inchieste giudiziarie tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80, è morto ieri all'età di 79 anni all'ospedale di Sarzana, in provincia di La Spezia.
Pazienza, ex agente segreto del Servizio informazioni e sicurezza militare (Sismi), dopo lo scoppio dello scandalo della loggia massonica P2, si rifugia negli Stati Uniti dove viene arrestato nel 1985 e l'anno seguente viene estradato in Italia. Condannato a 14 anni di carcere per il crac del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e per il reato di depistaggio nell'attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, nel 2007 finisce in libertà vigilata nel comune di Lerici dove ha vissuto finora. Sono molteplici i misteri italiani in cui Pazienza è stato coinvolto: dalla P2 al super Sismi, dalla strage di Bologna alla vicenda del Banco Ambrosiano, passando dal caso Orlandi ai rapporti con Ali Agca, fino al rapimento dell'assessore democristiano ai lavori pubblici della regione Campania, Ciro Cirillo. Pazienza trattò la liberazione del politico democristiano tramite l'intervento anche di personaggi legati alla camorra.
"Io ho pagato tutti i miei presunti errori, molti altri no", diceva negli ultimi anni della sua vita l'ex agente segreto che raccontò la sua storia con due libri: “Il disubbidiente” e “La versione di Pazienza”. In quest’ultimo il più recente, edito da Chiarelettere, scriveva: “Non ho bisogno di discolparmi, però alcune cose voglio raccontarvele.
Soprattutto una: il Banco Ambrosiano non fallì, fu fagocitato da diversi parassiti. È giunta l’ora di ristabilire la verità”. Un modo, secondo Pazienza, per “non accollarsi tutta la responsabilità per il crac dell’Ambrosiano, né a passare da depistatore per la strage di Bologna”.