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Papa Francesco e il legame con Ratzinger. "Lo hanno strumentalizzato contro di me"

Il Pontefice e il rapporto con Benedetto: "Voci che hanno fatto male a entrambi"

Papa Francesco e il legame con Ratzinger. "Lo hanno strumentalizzato contro di me"

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Da un lato i complotti orditi da alcuni cardinali che lo hanno accusato davanti a Benedetto XVI di eresia sul tema delle unioni civili, dall`altro le manovre all`interno del conclave del 2005 per bloccare l`elezione di Ratzinger, usando il nome di Bergoglio per evitare al futuro Pontefice tedesco di raggiungere il quorum.

Papa Francesco ha raccontato alcuni aneddoti come questi nel libro-intervista El Sucesor pubblicato in lingua spagnola, ma nelle ultime ore, soprattutto nei Sacri Palazzi, cresce il numero di alti prelati convinti che la pubblicazione del volume in Spagna possa trasformarsi in un boomerang e che possa essere utilizzato da alcuni ambienti del mondo tradizionalista e da alcuni «finti amici» in chiave anti-Bergoglio. Anzi, c`è chi è proprio dell`idea che, viste le tempistiche dell`uscita del volume, sia in atto un disegno ben preciso per mettere nuovamente il Papa sulla graticola ed esporlo agli attacchi di chi non nutre nei suoi confronti una grande simpatia o che vive una sorta di frustrazione per non esser tenuto in «degna considerazione». Non sono in pochi, in effetti, quelli che dopo aver letto le anticipazioni dell`intervista uscite nei giorni di Pasqua, accusano adesso Francesco di esser stato «poco rispettoso» nei confronti del compianto Benedetto XVI: la sua colpa sarebbe quella di aver attaccato frontalmente l`ex segretario particolare di Ratzinger, monsignor Georg Gänswein, descritto, come riportato nel volume, come una persona priva di «nobiltà e di umanità».

Bergoglio ne ha parlato spesso, in pubblico e in privato, del suo rapporto con Benedetto e ci sono dei dettagli che Francesco ha voluto rendere noti negli anni proprio per evitare che si creassero fraintendimenti.

«Anche se mi ritiro adesso sono sempre vicino in preghiera a tutti voi e voi sarete vicini a me anche se rimango nascosto per il mondo» disse il 14 febbraio del 2013 Joseph Ratzinger, alcuni giorni dopo aver annunciato la sua storica rinuncia al Pontificato. Parole che arrivarono persino a Buenos Aires: l`arcivescovo Jorge Bergoglio aveva avuto modo di leggere quel discorso tanto che, quando fu eletto a sorpresa Papa col nome di Francesco decise di raggiungere il prima possibile l`ormai Papa emerito a Castelgandolfo per chiedergli di ripensarci. Scrive il Pontefice in Life: «Mi ha addolorato vedere come la figura del Papa emerito sia stata strumentalizzata con scopi ideologici e politici da gente senza scrupoli che, non avendo accettato la sua rinuncia, ha pensato al proprio tornaconto, sottovalutando la drammatica possibilità di una frattura dentro la Chiesa. Per evitare derive di questo tipo - continua Bergoglio - nel 2013 subito dopo la mia elezione, decidemmo insieme che sarebbe stato meglio vedesse gente e partecipasse alla vita della Chiesa. Purtroppo servì a poco, perché le polemiche in dieci anni non sono mancate e hanno fatto male a entrambi».

Polemiche che continuano ancora oggi e che sembrano avere lo scopo di gettare benzina sul fuoco, tenendo viva quella contrapposizione, Bergoglio e Ratzinger, che invece entrambi hanno cercato in tutti i modi di combattere.

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