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Pisa, scontri tra studenti pro Palestina e Polizia per un corteo non autorizzato

A Pisa le forze dell'ordine bloccano l'accesso ad una piazza a un corteo di studenti non autorizzato che inneggiava alla Palestina libera. La sinistra protesta: "Inaccettabile". Il Coisp difende gli agenti: "Manifestazione non autorizzata". Il sindaco di Pisa Conti difende la libertà di manifestare il proprio pensiero

Pisa, scontri tra studenti pro Palestina e Polizia per un corteo non autorizzato

Una manifestazione degli studenti a favore della Palestina, cui ha fatto seguito un deciso intervento da parte delle forze dell'ordine, finisce in Parlamento, con i leader nazionali, dal Pd al Movimento 5 Stelle, che gridano allo scandalo. La carica della polizia è avvenuta venerdì mattina a Pisa, con un gruppo di giovani manifestanti a cui è stato impedito di raggiungere la centralissima Piazza dei Cavalieri, dove si trova la sede della Scuola Normale. Gli scontri si sono verificati durante il corteo studentesco: la polizia, schierata a protezione di uno degli accessi della piazza, ha fermato i giovani che volevano entrare a tutti i costi al grido di "Palestina Libera".

"Basta manganellate sugli studenti", tuona su Instagram la segretaria del Pd Elly Schlein. "Le immagini di Pisa sono inaccettabili: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e caricati a manganellate dalla polizia. Presentiamo subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca. C'è un clima di repressione che abbiamo già contestato mercoledì scorso al ministro in Parlamento. Difendiamo la libertà di manifestare pacificamente".

"Ancora una volta manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza", dichiara il presidente del M5S Giuseppe Conte. "Questa volta a Pisa, ai danni di studenti, giovanissimi. Altri episodi ci sono stati a Firenze. Sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso".

"Le immagini delle cariche della polizia sugli studenti di Pisa e Firenze sono inquietanti", scrive su X il sindaco di Firenze Dario Nardella. "Usare la violenza contro chi manifesta pacificamente il proprio dissenso politico non è accettabile".

"Quello che è accaduto al corteo studentesco di questa mattina a Pisa è molto grave - afferma la senatrice del Pd Ylenia Zambito - ed è un bruttissimo segnale per la nostra democrazia. Il governo Meloni deve rispondere di ciò che è accaduto: presenterò, a nome del gruppo Pd al Senato, un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi per avere chiarimenti sui gravissimi fatti. In quel corteo c’erano tra l’altro minorenni che sono stati manganellati e dai video che girano in rete si vedono ragazzi fermati e fatti sdraiare a terra per essere ammanettati. Si apprende inoltre di giovanissimi portati via in ambulanza per le ferite riportate durante le energiche cariche delle Forze dell’ordine. Non si può reprimere una manifestazione pacifica con questi metodi violenti, sono immagini incompatibili con le nostre leggi ed il diritto a manifestare le proprie opinioni. Manifestare, lo ricordiamo, è un diritto garantito dalla Costituzione della nostra Repubblica".

Polizia affronta gli studenti

Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, è su posizioni diametralmente opposte. "Se un corteo non è autorizzato dalla questura, se i manifestanti che vi partecipano si sono autoconvocati sui social, se hanno l’intenzione di scatenare il caos nel centro di Pisa e di Firenze forzando i blocchi delle forze dell’ordine, di cosa c’è da stupirsi se poi la polizia interviene per contenerli e disperderli? Ancora una volta, la sinistra ci offre la narrazione di un mondo al contrario, in cui chi calpesta le regole del vivere e manifestare civilmente è dalla parte giusta, mentre chi fa rispettare la legalità e la sicurezza di tutti è un criminale. Io sto dalla parte dei poliziotti che hanno fatto il proprio dovere, li ringrazio ed esprimo vicinanza e solidarietà nei loro confronti, soprattutto per le ignobili accuse che già stanno ricevendo dalla sinistra. Questi manifestanti cercavano lo scontro per ergersi a martiri ed eroi ma restano dei delinquenti da denunciare e daspare".

"Mi arrivano in questi minuti video di cariche della polizia contro un gruppo di studenti delle scuole superiori di Pisa che manifestavano a favore della Palestina", dichiara Laura Boldrini, deputata Pd. "Si vedono ragazze e ragazzi inermi manganellati dalla polizia in tenuta anti sommossa all'inizio di via San Frediano, una delle strade che conducono a Piazza dei Cavalieri, dove si trovano la Scuola Superiore Normale e il Polo Carmignani dell'Università statale. In alcune sequenze, si vedono gli agenti colpire con i manganelli, inseguendoli, ragazzi che scappano mentre in altri, un paio di studenti vengono costretti a sdraiarsi a terra immobilizzati con le mani dietro la schiena - aggiunge - È l'ennesima carica contro giovani che manifestano pacificamente ed è inaccettabile che in Italia non si possa scendere in piazza e si tenti di reprimere il dissenso colpendo ragazze e ragazzi che esercitano un diritto costituzionale. Aderisco all'iniziatica del collega Emiliano Fossi e sottoscrivo la sua interrogazione al ministro Piantedosi perché faccia luce sull'accaduto".

"La violenza scaricata dalla polizia contro gli studenti che a Pisa e Firenze manifestavano pacificamente per la Palestina sono inaccettabili", argomenta in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. "Ormai è un susseguirsi di manifestazioni pacifiche dov’è i partecipanti vengono manganellati. Il ministro Piantedosi sta trasformando l’Italia in uno stato di polizia che invece di arrestare I criminali manganella manifestanti pacifici e identifica persone che partecipano a commemorazioni. A chi sfila con il braccio teso del saluto neonazista c’è la massima tolleranza da parte del governo. Ora diciamo basta ed è giunto il momento da parte di tutti i parlamentari della Repubblica di tutelare gli studenti che manifestano pacificamente sfilando insieme a loro".

Il rettore dell'Università di Pisa

Il professor Riccardo Zucchi, rettore dell'ateneo pisano, in una nota esprime "profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti questa mattina nel centro della città, che hanno causato a quanto pare il ferimento di studenti universitari e di studenti delle scuole superiori. In attesa di ricevere chiarimenti sull'accaduto e sull'operato delle forze dell'ordine auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire la corretta e pacifica dialettica democratica, tutelando la sicurezza della popolazione e della comunità studentesca". Il rettore ricorda inoltre che l'Università di Pisa ha "già organizzato per il 14 marzo una riunione straordinaria del Senato Accademico aperta alla partecipazione di esterni, nel corso del quale verranno presentate, discusse e votate mozioni, elaborate anche da gruppi studenteschi, su questa e altre questioni di grande impatto sociale".

Il sindaco di Pisa: "Chiunque deve essere libero di manifestare il pensiero"

Michele Conti, sindaco di Pisa eletto con il centrodestra, manifesta il proprio rammarico per quanto è accaduto. E si schiera senza indugi a difesa di chi manifesta il proprio pensiero, compreso il dissenso, purché ciò avvenga nel rispetto delle regole: "Quello che è accaduto stamani in città mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come Sindaco, come cittadino e genitore.
Ho telefonato stamani a Questore e Prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto. Così come voglio ricordare a tutti che la convivenza pacifica è assicurata in primo luogo dal rispetto delle regole e chi non le rispetta va sanzionato. Come mi auguro avvenga per chi si è reso responsabile del blitz sulla nostra Torre di qualche settimana fa.
Ma mai in alcun modo si può usare la violenza per reprimere una manifestazione di ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Così come non si può usare la violenza per imporre una propria idea. Voglio parlare con questi ragazzi, ascoltare le loro ragioni e i loro racconti. Il Comune di Pisa è uno spazio pubblico dove è possibile esprimere liberamente, ed educatamente, ogni pensiero”.

La protesta dei professori

Sulla vicenda si sono espressi anche alcuni docenti del vicino liceo artistico Russoli di Pisa. "Siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli. Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza".

Questo passaggio è molto interessante. I docenti del liceo artistico ammettono di non sapere con esattezza come siano andate le cose, se ci sia stata, o meno, una provocazione, e di quale entità. "Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti - prosegue la lettera dei docenti - scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria. Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città? Oggi è stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l’ordine pubblico in città e qualcuno ne deve rispondere".

L'Anpi: "Ora basta"

"A Pisa la polizia ha caricato con estrema violenza un pacifico corteo di ragazzi e ragazzini liceali che manifestavano il loro libero pensiero sulla tragedia di palestinese", afferma Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi. "È l'ennesimo episodio di una gratuita violenza delle forze dell'ordine, che nega di fatto il diritto al dissenso. È evidente che ci sono indicazioni nazionali al fine di reprimere qualsiasi manifestazione non gradita. Non vogliamo il governo del manganello. Piantedosi deve rispondere. Ora basta!".

Coisp: "Manifestazione non autorizzata"

"Chi in queste ore, organizzandosi attraverso i social network, ha deciso di scendere in piazza e manifestare senza rispettare la legge e le prescrizioni delle autorità di pubblica sicurezza, non sta dalla parte della ragione. E soprattutto: chi in questo momento sta soffiando sulla protesta, alimentando tutti coloro che violano le leggi dello Stato, di fatto sta incoraggiando la contrapposizione tra i manifestanti e le Forze di Polizia che sono chiamate a gestire e a far rispettare l’ordine pubblico. Ricordiamo ancora una volta, infatti, che incitare e sostenere chi commette reato è un reato!". Lo dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. "Attaccare un questore della Repubblica inoltre, chiedendone perfino la rimozione - aggiunge Pianese - è un atto di forte scorrettezza istituzionale nonchè un chiaro tentativo di interferire nella corretta gestione dell’ordine pubblico.

Ecco perchè siamo al fianco dei Questori delle città che in queste ore sono attraversate dai cortei non autorizzati: ognuno di loro deve essere tutelato dalle istituzioni ed essere messo in condizione di dirigere tecnicamente e operativamente le attività di ordine pubblico, senza subire attacchi inaccettabili da parte della politica".

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