Allarme Listeria nel pecorino: ecco il lotto da non consumare

Un lotto di pecorino sardo a marchio Pascoli Italiani e venduto da Eurospin può essere contaminato dalla Listeria: qual è il prodotto a rischio, cos'è e quali sono i sintomi provocati dal batterio

Allarme Listeria nel pecorino: ecco il lotto da non consumare
00:00 00:00

Il ministero della Salute ha emanato un avviso di sicurezza su un lotto di pecorino sardo Dop maturo a marchio Pascoli Italiani: il motivo del richiamo è per il rischio microbiologico a seguito della possibile presenza del batterio della Listeria monocytogenes nel prodotto. Questo formaggio viene venduto nei centri Eurospin sparsi sul territorio nazionale.

Il lotto a rischio

Nel caso specifico, però, è soltanto uno il lotto ritirato dal mercato indicato nel numero 24178. Come spiega la scheda pubblicata dal ministero, il marchio di identificazione dello stabilimento del produttore è IT 20 18 CE, il nome del produttore è Argiolas Formaggi e la sede dello stabilimento si trova a Dolianova, nella provincia del Sud Sardegna. Informazioni utili per i consumatori del lotto a rischio riguardano anche la data di scadenza o termine minimo di conservazione indicata nel 23 dicembre 2024. Il prodotto pesa 300 grammi. Come detto, il motivo del richiamo è la possibile presenza di Listeria. Tra le avvertenze il ministero sottolinea di "non consumare il prodotto e riportarlo al punto vendita di acquisto".

Cos'è la Listeria monocytogenes

Non è certo la prima volta che il batterio della Listeria contamina irrimediabilmente un prodotto alimentare che non può più essere consumato: come spiegano gli esperti di Humanitas, si trova naturalmente sui terreni e nell'acqua, motivo per il quale è facile che possa essere rilevato dentro verdure e ortaggi. Anche gli animali possono essere contaminati senza tuttavia mostrare alcun sintomo. Per quanto riguarda i cibi, non a caso stavolta è stato contaminato il pecorino sardo: il batterio si può rilevare in tanti cibi come carni non ben cotte e verdure crude ma anche nei prodotti lattiero-caseari che vengono preparati con in latte non pastorizzato.

Se il cibo viene cotto o avviene la pastorizzazione non succede nulla perché il batterio, come molti altri, non sopravvive. Viceversa, quando avviene l'infezione l'organismo umano la manifesta sotto forma di gastroenterite che in genere si risolve spontaneamente dopo poche ore ma nei casi più gravi può provare un'infezione "sistemica" con meningite, meningoencefalite e sepsi. Nel secondo caso l'incubazione può essere molto lunga e possono passare anche oltre 10-15 giorni dal momento dell'infezione tramite cibo contaminato.

A essere più a rischio dei rari casi gravi i pazienti più fragili, i malati oncologici, chi ha il diabete ma anche bimbi piccoli e anziani. Rischiano anche le donne in gravidanza con, sempre nei casi più gravi e rari, anche aborti spontanei o infezione del feto.

richiamo ministero della Salute

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica