Nitazeni, primo morto per overdose in Italia: arrestato un trentenne a Brunico

Il procuratore di Bolzano lancia l’allarme: "È una bomba, molto più potente del Fentanyl". La vittima era un uomo di 30 anni

Foto carabinieri Bolzano
Foto carabinieri Bolzano
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Un uomo di 30 anni, residente a Brunico, in Alto Adige, è la prima vittima accertata in Italia di un’overdose da nitazeni, un oppioide sintetico estremamente potente. A finire in manette è stato un suo coetaneo, anch’egli altoatesino, arrestato dai Carabinieri con l’accusa di avergli fornito la sostanza letale.

Il decesso risale a circa un anno fa, ma la notizia è emersa solo ora, a seguito dell’arresto del presunto spacciatore. Inizialmente non si sospettava una morte per droga, vista l’assenza di elementi tipici come siringhe o residui di stupefacenti. Le cause del decesso sembravano naturali, riconducibili a un arresto cardiocircolatorio improvviso.

L’inchiesta e le analisi scientifiche

L’indagine è stata complessa e ha richiesto il supporto del RIS di Roma per le analisi chimiche e tossicologiche, oltre al coordinamento con altre autorità europee. Solo dopo mesi di accertamenti è emersa con chiarezza la presenza dei nitazeni nel corpo della vittima, confermando l’overdose come causa della morte.

Il procuratore di Bolzano, Axel Bisignano, ha spiegato che si tratta di un campanello d’allarme importante per l’intera regione. Solo in Alto Adige, infatti, sono già state segnalate 35 situazioni collegate a questa pericolosa sostanza, spesso reperita sul dark web.

Cosa sono i nitazeni?

Si tratta di oppioidi sintetici di nuova generazione, chimicamente simili al fentanyl ma in molti casi decine di volte più potenti. Sono sostanze progettate inizialmente per scopi farmaceutici ma mai approvate per uso medico. Negli ultimi anni, hanno cominciato a circolare illegalmente, soprattutto online, e rappresentano un rischio elevatissimo per la salute pubblica. Possono essere assunti per via orale, nasale o tramite iniezione e sono estremamente pericolosi anche in dosi minime, provocando rapidamente insufficienza respiratoria e morte per overdose.

Un allarme per tutta Italia

Durante la conferenza stampa, il procuratore Bisignano ha sottolineato la gravità della situazione: "Questa sostanza è una vera e propria bomba. È molto più potente del fentanyl. L’arrivo di droghe così letali nel nostro Paese richiede un’attenzione altissima da parte delle autorità e della popolazione".

Il caso di Brunico potrebbe

rappresentare solo la punta dell’iceberg. Le autorità stanno ora lavorando per identificare eventuali altre vittime o episodi legati alla diffusione dei nitazeni, monitorando i canali di distribuzione, in particolare quelli digitali.

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