C'è un giallo a Lampedusa legato a uno degli ultimi sbarchi di migranti sull'isola, perché questa mattina un gruppo di artificieri giunti sull'isola ha fatto brillare un "razzo", definito come "quelli da guerra" che sarebbe stato trovato dalla Guardia di Finanza a Lampedusa durante uno sbarco dello scorso lunedì. Il riserbo attorno alla vicenda è stato massimo fino a oggi, quando i cittadini hanno sentito un forte boato e sono iniziate a circolare le prime voci in merito all'ordigno, che non è chiaro perché si trovasse a bordo e chi lo abbia portato.
È stato ovviamente sequestrato dalla Guardia di finanza dopo lo sbarco e pare fosse l'unico ordigno presente, nonostante sull'isola erano iniziate a circolare voci incontrollate circa un "piccolo arsenale" che sarebbe stato rinvenuto nel momento dei soccorsi. Niente di tutto questo è vero, tranne la presenza del razzo: qualcuno sostiene che si trattasse di un semplice razzo di segnalazione ma le differenze con il materiale bellico sono ampie ed è improbabile che i militari possano aver fatto confusione. Così come è improbabile che un razzo di segnalazione sarebbe stato fatto brillare. Sono state aperte le indagini da parte delle autorità per risalire ai responsabili.
Nel frattempo sull'isola di Lampedusa è arrivata nella giornata di ieri una delegazione della Commissione Affari Costituzionali della Camera, guidata dall'onorevole Nazario Pagano, deputato di Forza Italia. "Lampedusa è la frontiera estrema dell’Europa e, al tempo stesso, una delle principali porte d’ingresso al nostro Continente. Qui si misura la capacità dell’Italia e dell’Unione Europea di coniugare la tutela dei diritti fondamentali con l’applicazione rigorosa delle norme in materia di immigrazione, asilo e gestione delle frontiere", ha dichiarato l'onorevole.
"Abbiamo apprezzato il coordinamento efficace tra autorità nazionali ed europee in tutte le fasi della filiera: dal soccorso in mare all'assistenza medica allo sbarco, dalle procedure di identificazione e informazione dei migranti all'individuazione dei soggetti vulnerabili, fino al trasferimento verso altre strutture. La permanenza media nel centro si è così ridotta a 24-36 ore", ha aggiunto.