Espulso dall’Italia. Questa la decisione nei confronti di Zulfiqar Khan, imam di una moschea di Bologna. L’uomo di origini pakistane è stato accompagnato in questura per essere espulso per ragioni di sicurezza. Secondo le prime indiscrezioni disponibili, dovrebbe essere allontanato dal territorio nazionale per aver sostenuto il concetto più radicale di jihad e per aver rivendicato quanto perpetrato da Hamas durante il conflitto tra Israele e Palestina.
Imam del centro islamico di via Jacopo di Paolo, nel capoluogo emiliano-romagnolo, Zulfiqar Khan era da tempo nel mirino delle autorità per le sue posizioni integraliste in relazione alla jihad ma anche per il suo pieno sostegno ad Hamas. Come riportato da Repubblica, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato nel decreto di espulsione come dall'autunno 2023 il cinquantaquattrenne era emerso all'attenzione per il suo"crescente fanatismo ideologico" e per la sua "propensione verso posizioni radicali", con tanto di forte risentimento antioccidentale e antisemita, senza dimenticare la retorica omofoba e antifemminista.
A seguire l'imam è l'avvocato Francesco Murro, che ha parlato di un “ritorno ad uno stato di polizia e al perseguimento dei reati di opinione”. Titolare di permesso di soggiorno – revocato contestualmente all’espulsione – il pakistano al momento si trova in fermo presso i locali della questura di Bologna in attesa che venga celebrato il processo di convalida o meno del provvedimento emesso dal ministro dell’Interno.
L’espulsione dell’imam di Bologna è stata accolta con entusiasmo dal centrodestra. “Finalmente lo abbiamo rispedito a casa”: è il primo commento del vicepremier Matteo Salvini. Soddisfatto anche il forzista Maurizio Gasparri: “Tutelare la sicurezza del nostro Paese affinchè i fanatici sostenitori del terrorismo vengano fermati prima che accada l'irrecuperabile è per noi una priorità. Il governo, nell'attività di monitoraggio e prevenzione, ha dimostrato di saper agire con tempestività. Per i predicatori di odio e antisemitismo non c'è posto nel nostro Paese".
Zulfiqar Khan era già finito nel mirino di Fratelli d’Italia, che aveva presentato un’interrogazione a Piantedosi per segnalare la pericolosità sociale del predicatore: “Dopo la nostra interrogazione con arroganza l'Imam aveva addirittura minacciato di seguire le vie legali contro di noi. Evidentemente le nostre osservazioni e preoccupazioni erano più che fondate.
Ringraziamo il ministro dell'Interno Piantedosi per l'attenzione dedicata a questa vicenda e per aver preso le necessarie misure di espulsione. Su questi temi Fratelli d'Italia non arretrerà di un millimetro”, così in una nota Sara Kelany, responsabile immigrazione del partito, e il senatore bolognese Marco Lisei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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