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"Salvate la mia casa". L'appello disperato del volto di "Ciribiribì Kodak"

L'attore Davide Marotta ha chiesto di fermare le ruspe, la sua abitazione di Napoli è a rischio abbattimento: "La mia famiglia vive là da 100 anni"

"Salvate la mia casa". L'appello disperato del volto di "Ciribiribì Kodak"

Ha recitato con Mel Gibson ne "La passione di Cristo" e con Matteo Garrone in "Pinocchio", ma molti lo ricorderanno come l'alieno di "Ciribiribì Kodak" della celebre pubblicità degli anni Ottanta. Davide Marotta è un attore napoletano molto conosciuto, ma in queste ore non si parla di lui solo per lo spettacolo teatrale in scena con Sal Da Vinci. Il partenopeo, infatti, ha chiesto un aiuto per salvare la sua casa di Napoli.

L'appello del volto di "Ciribiribì Kodak"

L'abitazione risale alla fine dell'Ottocento ed è situato in via Cupa del Principe a Poggioreale. Reduce da un braccio di ferro con il Comune di Napoli circa presunti abusi edilizi, Marotta ha vinto il ricorso al Tar nel 2017, che ha dunque sospeso il diniego di condono del Municipio. Come evidenziato da Fanpage, la Procura napoletana ha seguito un iter diverso per l'abbattimento, ordinando la demolizione. Le ruspe sono attese nella giornata di martedì, ma il volto di "Ciribiribì Kodak" non ci sta.

"Fermate le ruspe"

“È una cosa che non si spiega. Martedì mi hanno comunicato l’abbattimento. Ma abbiamo vinto il ricorso al Tar sul condono. In quella casa, con me, vivono anche mio fratello e mia mamma di 88 anni", ha spiegato Marotta. L'interprete campano ha spiegato che quella masseria ha quasi 150 anni ed è ricca di storia: "Mio nonno ci andò a vivere da sposo negli anni Venti del 1900. Lì sono nati mia mamma nel 1934 e tutti i suoi fratelli: 8 figli. Io la comprai nel 1993 per affetto. L'abbiamo ristrutturata, ma esternamente rimasta com'era". Un appello disperato quello dell'attore sessantenne: tanti gli attesti di vicinanza e solidarietà da parte di amici e conoscenti.

Secondo il Corriere della Sera, per martedì è stato programmato un presidio pacifico di protesta per chiedere al Comune di Napoli per fermare le ruspe.

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