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Sciopero contro la manovra: Pro Pal invadono la redazione de La Stampa, scontri a Venezia

L'assalto compiuto da circa 30 antagonisti torinesi. Meloni chiama il direttore Malaguti e auspica condanna unanime

Sciopero contro la manovra: Pro Pal invadono la redazione de La Stampa, scontri a Venezia
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Da nord a sud, le città sono state attraversate dai cortei organizzati dai sindacati di base, a cui si sono uniti anche gli studenti. Sono manifestazioni nate contro la manovra finanziaria che si sono rivelate banalmente l'ennesimo pretesto per un corteo pro Palestina. Da Torino alla Sicilia, ci sono stati molti cori per Mohamed Shahin, 47 anni, origini egiziane, imam di una moschea torinese, destinatario di un provvedimento di espulsione a firma di Matteo Piantedosi. Ed è proprio a Torino che si è registrato l'evento più grave, con l'assalto dei manifestanti alla sede de La Stampa.

Un gruppo di pro Palestina ha forzato le porte della redazione e ha fatto irruzione mentre i giornalisti, nel giorno dello sciopero della stampa, si sono trovati colti di sorpresa. La condanna del Cdr è stata netta: "Hanno invaso la redazione, imbrattato i muri con scritte e buttato all’aria libri e carte preziose che usiamo quotidianamente per il nostro lavoro. Un violento attacco al nostro giornale e all’informazione tutta". Hanno gridato "giornalista terrorista sei il primo della lista" e hanno cercato di spaventare i colleghi, il tutto per chiedere la liberazione di Shahin. Palazzo Chigi rende conto che Giorgia Meloni ha telefonato al direttore Andrea Malaguti per esprimere a lui e a tutti i giornalisti della testata la solidarietà per ciò che è accaduto oggi a Torino.

Nel corso della telefonata, Meloni ha sottolineato che l'irruzione nella redazione centrale del quotidiano da parte di un gruppo di manifestanti dei centri sociali e dell'area propal rappresenta un fatto gravissimo che merita la più assoluta condanna. Il Presidente auspica, inoltre, una condanna unanime e ha ribadito che la libertà di stampa e informazione è un bene prezioso da difendere e tutelare ogni giorno. Anche il ministro dell'Interno ha chiamato il direttore per esprimere la propria solidarietà, come riferisce l'agenzia Adnkronos. L’azione è ritenuta "gravissima e del tutto inaccettabile" dal titolare del Viminale e per questo è stata avviata "una verifica approfondita su come si sono svolti i fatti". Al momento risulterebbero una trentina di soggetti identificati dell'area antagonista torinese. Davanti ai cancelli del quotidiano sono stati riversati anche alcuni chili di letame.

A Venezia gli agenti hanno dovuto azionare gli idranti davanti alla Leonardo, dove gli antagonisti hanno provato a sfondare i cordoni per fare irruzione. Ci sono state anche alcune cariche di polizia e i manifestanti sono stati respinti con i getti d'acqua. A Milano il partito marxista-leninista ha esposto un cartello "buttiamo giù il governo Meloni - Mussolini in gonnella".

Al netto di quanto accaduto a Torino e Venezia, fatti comunque gravissimi, non si sono registrati altri scontri. L'attesa è per la manifestazione di domani a Roma, dove sono attese migliaia di persone per lo sciopero nazionale.

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