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"Si poteva prevenire". Ischia, l'allarme inascoltato dalla politica

Gli esperti da decenni avvertivano dei rischi idrogeologici legati a quell'area. "Cattiva gestione del territorio". Ma De Luca, presidente di Regione dal 2015, se la prende con Salvini

"Si poteva prevenire". Ischia, l'allarme inascoltato dalla politica

"Si poteva prevenire". Forse addirittura evitare. Gli esperti ora lo sussurrano con un certo avvilimento. Quasi sottovoce, per non urtare la disperazione di chi è stato colpito dall'ennesima tragedia annunciata. A Ischia bisognava intervenire per tempo e in molti lo sapevano: ripeterlo ora, mentre i soccorritori stanno liberando l'isola dal fango e dai detriti, fa doppiamente male. Eppure l'allarme sui rischi idrogeologici di quel territorio era stato lanciato più volte. I geologi erano stati chiarissimi: per mettere in sicurezza l'area - da decenni martoriata da fenomeni analoghi - serviva un "piano di grossa portata". Ma il lamento di Cassandra non è stato ascoltato dalla politica.

"La frana si poteva prevenire"

"La frana che si è verificata a Casamicciola si poteva prevenire, se fossero stati effettuati studi sul territorio che avrebbero consentito di rilevare una possibilità di innesco di questi eventi. Si poteva prevenire inoltre evitando di costruire o una volta costruito, sistemando il versante", ha spiegato all'Huffpost Micla Pennetta , docente di Geografia Fisica e Geomorfologia all'Università Federico II di Napoli. E ancora: "Nella zona in cui si è verificata la frana non bisognava costruire, c'è stata una cattiva gestione del territorio anche dopo la grande alluvione del 2009". Già, perché l'area interessata dalla frana era stata colpita dal fango anche in passato. Proprio con modalità analoghe e con episodi altrettanto disastrosi.

La strumentale polemica di De Luca

Nel 2006, sempre a Casamicciola, una frana si staccò dal Monte Vezzi, riversando un fiume di acqua e terra sulle zone sottostanti. Morì un'intera famiglia. Nel novembre 2019, un nubifragio travolse una ragazza di 14 anni, Anna De Felice. Anche allora si parlò di prevenzione, di lotta all'abusivismo edilizio, di interventi necessari. Ma nulla cambiò davvero. In quella fase alla guida della regione c'era già Vincenzo De Luca, presidente poi confermato per un secondo mandato tutt'ora in corso. Sotto la guida del governatore di sinistra, che oggi ha chiesto lo stato d'emergenza per Ischia e per i territori colpiti, non si ricordano però interventi risolutivi o battaglie in prima linea per la messa in sicurezza di quelle zone. In questo senso, sono sembrate fuori luogo le polemiche sollevate nelle scorse ore proprio dall'esponente Pd contro Salvini e contro chi "storicamente ha difeso ogni forma di abusivismo". Non ci saremmo aspettati un'autocritica, ma almeno un maggior contegno sì.

Gli interventi mai realizzati

E pensare che un allarme sulle condizioni precarie del territorio ischitano era stato lanciato nel 2010 dal professor Franco Ortolani, docente universitario di Geologia. "È chiaro che per mettere in sicurezza un’area del genere è necessario un intervento di grossa portata per un territorio che è soggetto per la sua conformazione ad eventi del genere", affermava il geologo, spiegando che sull'isola di Ischia "gli eventi legati a forti acquazzoni si possono ripetere". E così, purtroppo, è accaduto. Anche in quel caso però la politica tutta si dimostrò poco solerte nell'ascoltare il monito degli esperti, suffragato peraltro dal ripetersi di analoghe calamità.

Tra le zone più colpite nella recente frana a Casamicciola ci sono state peraltro piazza Bagni, piazza Maio e Rarone. E proprio di Piazza Bagni già nel 2010, aveva parlato il professor Ortolani. Il geologo sosteneva infatti quanto fosse sbagliato il fatto che l'area non fosse stata individuata come zona di pericolo dal Comprensorio di Bacino. In molti oggi dovrebbero spiegare come mai in dodici anni non è cambiato nulla, o quasi.

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