La sinistra non resiste: "Colpa dei tagli al Pnrr"

Cgil e Pd cavalcano la tragedia per attaccare il governo: vuole meno ispezioni e più subappalti

La sinistra non resiste: "Colpa dei tagli al Pnrr"
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Ci sono volute 24 ore perché la tragedia di Brandizzo si trasformasse in una polemica politica. Con le opposizioni e i sindacati che colgono la palla al balzo per attaccare il governo. Nel mirino sono finiti il sistema degli appalti e i subappalti e presunti tagli governativi al Pnrr sulla sicurezza sul lavoro. Mentre il Pd insiste per inserire un nuovo reato in codice penale: l’omicidio sul lavoro.

Una stretta che andrebbe a colpire i presunti responsabili di morti sul lavoro per varie fattispecie con una serie di aggravanti fino a 18 anni di carcere. Ma non c’è solo questa proposta di legge, a prima firma della capogruppo dem a Montecitorio Chiara Braga. Sale sulle barricate il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Che prova a tirare la volata alla polemica delle opposizioni, dettando ancora una volta l’agenda al Pd e al M5s.

In una giornata di mobilitazioni e scioperi in tutta Italia, Landini attacca il governo su appalti e Pnrr. La ditta per cui lavoravano i cinque operai lavorava in appalto. Ed ecco il numero della Cgil che ne approfitta per infilzare l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: «Il Governo ha liberalizzato gli appalti, ha reso possibile il subappalto a cascata. Non solo nelle ferrovie il sistema degli appalti e subappalti è una delle forme peggiori per la salute e la sicurezza ed è anche uno dei sistemi in cui stravince l’illegalità e molto spesso ha spazio anche l’infiltrazione mafiosa». E poi c’è il Pnrr. Landini collega le modifiche al Recovery con la tragedia di Brandizzo. «Il Pnrr sta facendo dei tagli. Ci sono dei sistemi per rilevare se sulla ferrovia ci sono delle persone - osserva il sindacalista in un’intervista a Radio anch’io su Rai Radio 1 - Oggi molti sistemi di sicurezza non sono in grado di rilevare queste cose e le tecnologie ci sono tutte».

Conclude Landini: «Nel Pnrr sono state tagliate e adesso si piange. Mi sono stancato dell’ipocrisia».

Tesi ribadite, in un editoriale su Domani, dall’ex responsabile economico del Pd Emanuele Felice, ammiratore di Elly Schlein. Tutta colpa della destra, che «vuole meno ispezioni e più subappalti», si legge nel commento pubblicato dal giornale di Carlo De Benedetti. Sullo stesso quotidiano troviamo il titolo in prima pagina: «Il governo ha tagliato dal Pnrr i fondi per la sicurezza ferroviaria».

E, all’interno, alle pagine 2 e 3: «Il governo taglia i fondi del Pnrr destinati alla sicurezza sui treni». Paolo Furia, della direzione nazionale del Pd, affonda: «Anche elaborare le normative più avanzate in termini di controlli e verifiche e poi indebolire le strutture ispettive attraverso tagli di personale (che si aggravano con il Pnrr del governo Meloni) è una responsabilità». Nicola Fratoianni, deputato e co portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra, chiama in causa il governo: «Il governo Meloni, quello dello slogan di “non disturbare le aziende che fanno”, faccia ora alcune cose semplici: aumenti le risorse per i controlli e perché ci siano davvero gli ispettori nelle Imprese del nostro Paese a tutela della salute e della sicurezza di tutti, faccia in modo che l’uccisione sul posto di lavoro diventi reato e che si arrivi al più presto a una specifica procura nazionale».

Poi c’è la polemica sul Fondo di solidarietà per i familiari delle vittime. Il deputato del M5s Dario Carotenuto annuncia un’interrogazione parlamentare sul Fondo, perché «manca infatti un decreto attuativo della ministra del Lavoro Calderone per rivedere “al rialzo” la dotazione del Fondo gestito dall’Inail». Intanto proseguono gli scioperi in tutta Italia. In campo tutte le sigle sindacali.

Ma i sindacalisti di base dell’Usb hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per tutti i dipendenti delle Ferrovie, terminato ieri pomeriggio, nonostante gli inviti della Commissione di garanzia sugli

scioperi. La Commissione «pur ritenendo sussistenti i presupposti di gravità dell’evento lesivo che esonera dall’obbligo del termine di preavviso», ha chiesto a Usb di «ridurre a quattro ore lo sciopero». Richiesta non accolta.

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