Sopravvive a una violenta rapina in Kenya e perdona l'aggressore: travolta dall'odio social

La storia di Simona Colosini, una connazionale che ha vissuto una terribile esperienza in Kenya. Gli haters sui social furiosi perché ha perdonato uno degli aggressori

Sopravvive a una violenta rapina in Kenya e perdona l'aggressore: travolta dall'odio social
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Una storia incredibile quella raccontata da Simona Colosini, una 47enne mantovana che lo scorso anno ha subito una violenta rapina mentre si trovava Kenya. La donna è stata vittima di una banda di criminali locali, ma è fortunatamente riuscita a scamparla, tanto dal voler fare ritorno nel paese africano per incontrare uno dei suoi aguzzini. A lasciare senza parole è stata l'ondata di odio che l'ha investita sui social. In tanti non le hanno perdonato la decisione di parlare e perdonare uno dei criminali.

Stando a quanto riferito dalla protagonista di questa vicenda, tutto inizia la notte tra il 14 e il 15 dicembre. Simona era ospite in un villaggio di Watamu e insieme a un'altra persona aveva deciso di andare a divertirsi in discoteca. Dal momento che il locale non distava molto, i due avevano stabilito di recarvisi piedi, anche se la strada era buia. A quel punto, tre soggetti a bordo di uno scooter li hanno intercettati, brandendo tre macheti arrugginiti. Si trattava, come spiegato dalla 47enne, dei "marinai che, al mattino, avevano accompagnato me e il mio compagno in una gita in barca". Inutile ogni tentativo di mediare con loro. "Ho detto subito che avrei dato loro tutto quello che avevo, ma uno di loro, con i rasta biondi, mi ha tagliato il marsupio, ferendomi la mano; mi ha strappato un braccialetto d'oro; poi, sempre mentre ero a terra, mi ha puntato il machete al basso ventre e, si è girato verso il capo banda, come a chiedere l'autorizzazione per infilzarmi. Lui ha fatto cenno di no", racconta la connazionale al Corriere della Sera. Malgrado il terrore di quei momenti, la donna e il suo compagno sono riusciti a fuggire. "Sempre il biondo mi ha lanciato il machete che mi ha colpito alla schiena; se mi avesse preso al collo, sarei morta dissanguata. Sono una miracolata".

Un'esperienza davvero drammatica dunque. Tuttavia, Simona ha successivamente deciso di tornare in Kenya e lì si è imbattuta in uno dei suoi aggressori. Dopo averlo riconosciuto, la 47enne lo ha inseguito, perdendolo di vista. Lo scorso 4 aprile, grazie a un mediatore, è finalmente riuscito a incontrarlo. "Si chiama Paul, ha circa trent'anni e mi ha raccontato di essere senza soldi, tanto da aver perso la moglie e, a fatica, di riuscire a vedere i suoi due bambini", racconta la donna. Da qui la decisione di perdonarlo e di pagargli anche un corso di italiano, così da permettergli di lavorare nel turismo.

Dopo aver raccontato la sua vicenda alla Gazzetta di Mantova, Simona Colosini è però finita al centro di un'accesa polemica. In tanti non hanno accettato la sua decisione, investendola di commenti malevoli e violenti."Imminente Riapertura Manicomi centri igiene mentale", "Te ne ha date poche" e "A quando le nozze?" sono solo alcuni dei tanti attacchi ricevuti.

Simona ha deciso di

denunciare i suoi haters. Il suo avvocato Gianfranco Tripodi ha annunciato che procederanno con le accuse per diffamazione. In caso di risarcimento, il denaro sarà donato ai bambini del Kenya.

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