Ennesima aggressione a una ragazza nel nostro Paese, dove una 21enne è stata minacciata con un coltello e violentata alla stazione di Lonate-Ferno, in provincia di Varese. Le stazioni si confermano una zona franca del pericolo in questo Paese, dove purtroppo ogni giorno si registrano episodi di violenza, spesso contro le donne. La vittima, una giovane di origine nigeriana, è riuscita a liberarsi e a chiamare il 112 per chiedere aiuto mentre il responsabile è riuscito a fuggire, lasciando perdere le sue tracce.
Le pattuglie del nucleo operativo radiomobile della compagnia carabinieri di Busto Arsizio sono arrivati sul posto in pochi minuti e hanno soccorso la giovane, che è stata trovata in stato di choc ma in buone condizioni di salute generali. Nonostante l'accaduto e la tensione del momento, la vittima è riuscita a effettuare l'identikit del suo aggressore, sulle quali tracce ora ci sono i carabinieri. La descrizione della ragazza è stata sommaria da parte della giovane, che non è riuscita a dare troppi dettagli, ma è riuscita a ipotizzare che potesse essere un suo connazionale.
Come da prassi per le aggressioni che si registrano nel milanese e nell'area circostanze, la ragazza è stata soccorsa e portata alla clinica Mangiagalli di Milano, specializzata nel trattamento delle donne vittime di violenza. È in clinica che la ragazza è riuscita a fornire la sua versione dell'accaduto. Pare, infatti, che la vittima si trovasse presso la stazione di Lonate-Ferno, non distante dall'aeroporto di Milano-Malpensa dopo mezzanotte, dopo aver lasciato il fidanzato residente a Ferno. A quell'ora, tuttavia, la stazione della cittadina varesotta era chiusa e la riapertura era prevista alle 5 del mattino. La sua idea era quella di attendere lì la riapertura per riuscire a prendere il treno per tornare a Milano ma il suo aggressore deve averla intercettata e, notandola sola, ha deciso di agire.
Armato di coltello le si è avvicinato minacciata e aggredita sessualmente prima di scappare a piedi per le vie vicino al luogo dello stupro.
I militari sono al lavoro, anche attraverso l'analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, per identificare l'aggressore, però ancora non sono stati rilevati elementi utili per l'identificazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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