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Terminata l'occupazione a La Sapienza: oggi studenti in corteo

Erano circa 300 gli studenti dei collettivi presenti. Previsto un nuovo corteo contro gli Stati generali della natalità

Terminata l'occupazione a La Sapienza: oggi studenti in corteo
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È durata una notte l’occupazione degli studenti a La Sapienza. I 300 membri dei collettivi che ieri sera aveva occupato l’Aula A della facoltà di Scienze Politiche dell’università capitolina hanno liberato l’aula. Un’occupazione arrivata al termine di una giornata particolarmente intensa: in mattinata era stato lanciato un falso allarme bomba nella facoltà di Sociologia, poi la contestazione alla ministra Eugenia Roccella al grido di “Decido io” agli Stati generali della natalità.

Nella notte un gruppo di studenti ha affisso degli striscioni lungo la strada interna dell'università che dall'ingresso conduce al rettorato. "Stanotte abbiamo voluto bloccare simbolicamente la strada del rettorato, complice del genocidio in corso", quanto affermato dal coordinamento collettivi La Sapienza in riferimento alla situazione in Palestina: "Ovviamente in poche ore l'efficiente macchina della Sapienza ha ripulito la zona per continuare a ignorare le sue responsabilità e iniziare un'altra giornata di indifferenza". Ma non è finita qui.

I collettivi di studenti – sia liceali che universitari – saranno promotori di un corteo che prenderà il via da piazzale degli Eroi. L’obiettivo dei manifestanti è quello di arrivare sino all’auditorium della Conciliazione, dove sono in corso gli Stati generali della natalità: nel mirino degli studenti l’evento dedicato alle nuove politiche demografiche a favore dell’aumento delle nascite e il welfare familiare. “Per un altro genere di educazione" e "Per ogni obiettore faremo rumore", quanto recitano i cartelloni secondo Rai News.

Seguiranno aggiornamenti nel corso delle prossime ore: il timore principale è legato ai possibili scontri tra studenti e forze dell’ordine, come già registrato nelle scorse settimane. Il clima è rovente tra le contestazioni alle politiche del governo e la crisi in Medio Oriente.

Pochi giorni fa a La Sapienza è stata vandalizzata la targa in memoria di Sufian Tayeh, rettore dell’università islamica di Gaza, ucciso in un bombardamento a dicembre, un fatto che ha scatenato nuove polemiche tra i collettivi pro-Pal e la rettrice Antonella Polimeni.

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