Valanga sull’Ortles, trovati senza vita i dispersi: una 17enne tra i 5 morti

Tragedia in Alto Adige: padre e figlia tedeschi sono stati recuperati senza vita a oltre 3.200 metri di quota. Sale così a cinque il bilancio delle vittime travolte dalla slavina sulla Cima Vertana, nel gruppo dell’Ortles

Valanga sull’Ortles, trovati senza vita i dispersi: una 17enne tra i 5 morti
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Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda degli escursionisti tedeschi travolti da una valanga sulla Cima Vertana, una delle cime del gruppo dell’Ortles, in Alto Adige. I corpi dei due dispersi, un padre e la figlia di 17 anni, sono stati ritrovati dai soccorritori nelle scorse ore a circa 3.200 metri di quota, dopo ore di ricerche rese difficili dal maltempo e dalla nebbia.

Le vittime facevano parte di un gruppo di cinque alpinisti tedeschi sorpresi dalla slavina mentre stavano salendo lungo un canalino della parete nord, equipaggiati con piccozze e ramponi. Tutti e cinque hanno perso la vita.

Le operazioni di soccorso

L’allarme era scattato immediatamente, ma le condizioni meteorologiche proibitive, visibilità ridotta e rischio di ulteriori distacchi, hanno complicato il lavoro delle squadre di emergenza. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Solda, il Soccorso alpino, due ufficiali del soccorso piste della Guardia di Finanza e l’elicottero Pelikan 3. I primi tre corpi, appartenenti a una donna e due uomini di 30 e 50 anni, erano stati estratti dalla neve poco dopo l’allarme, purtroppo già senza vita e senza documenti che permettessero un’identificazione immediata.

Per gli altri due dispersi, il padre e la figlia minorenne, le ricerche sono proseguite per ore. Solo con un breve miglioramento delle condizioni meteo l’elicottero è riuscito a raggiungere la zona del cono di valanga, a oltre 3.000 metri. Dall’alto, i tecnici del soccorso hanno individuato prima uno zaino, poi un corpo ricoperto da uno strato sottile di neve. Poco distante, in un crepaccio, è stato ritrovato anche il secondo escursionista.

Condizioni proibitive e rischio altissimo

La tragedia si è consumata nel primo weekend di apertura della stagione sciistica a Solda, in Val Venosta. La zona, molto frequentata da alpinisti esperti, era stata interessata nei giorni precedenti da neve fresca e variazioni di temperatura, condizioni che possono favorire il distacco di valanghe anche di grandi dimensioni.

Il versante nord della Cima Vertana, a circa 3.200 metri di altitudine, è noto per la sua bellezza ma anche per la ripidità e la difficoltà tecnica dell’ascesa. Gli escursionisti tedeschi, secondo le prime ricostruzioni, stavano affrontando un tratto impegnativo del canalino quando la massa di neve si è staccata improvvisamente, travolgendoli in pochi istanti.

Cinque le vittime

Le autorità locali hanno confermato che tutte le vittime sono di nazionalità tedesca. I primi tre erano due uomini, rispettivamente di 30 e 50 anni, e una donna. Le ultime due persone recuperate, padre e figlia diciassettenne, completano il tragico bilancio.

Gli esperti del Soccorso alpino sottolineano che, nonostante la loro esperienza e l’attrezzatura adeguata, la montagna può sempre sorprendere, soprattutto in autunno, quando la stabilità del manto nevoso è ancora precaria.

Le parole del Soccorso alpino

"Abbiamo fatto il possibile, ma le condizioni erano molto difficili", hanno riferito i soccorritori di Solda. "Il rischio valanghe era ancora elevato e la visibilità quasi nulla. Solo una finestra di tempo favorevole ci ha permesso di completare le ricerche".

Il Soccorso alpino altoatesino ha invitato alla prudenza chi frequenta la montagna in questo periodo: "L’inizio stagione è il momento più delicato. La neve nuova si appoggia su strati ancora instabili, e basta poco per innescare un distacco".

L’ennesimo monito della montagna

Con la scoperta degli ultimi due corpi, le operazioni di recupero sono ufficialmente terminate. La comunità di Solda, abituata a convivere con la montagna e con i suoi pericoli, vive ore di grande dolore.

La Cima Vertana, con i suoi panorami spettacolari e le vie amate dagli escursionisti, diventa ancora una volta teatro di una tragedia che ricorda quanto sottile sia il confine tra la passione e il rischio.

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