
L'esperienza di accoglienza di Vicofaro sembra ormai sempre più avviata verso la fine, con il ricollocamento dei pochi migranti rimasti negli spazi della parrocchia di Santa Maria Maggiore in altre strutture della provincia di Pistoia. E secondo la stampa toscana, per don Massimo Biancalani potrebbe arrivare il trasferimento: il "parroco dei migranti" potrebbe essere assegnato alla guida di un'altra parrocchia. Circa un paio d'ore fa la polizia è entrata nella canonica di Vicofaro (su richiesta e autorizzazione del vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, come riportato dal quotidiano La Nazione) per invitare a uscire gli ultimi sei ospiti rimasti all'interno. Un'operazione annunciata ormai da settimane, alla luce dell'ordinanza firmata dal sindaco di centrodestra Alessandro Tomasi. Da quasi un decennio, i residenti della frazione del Comune di Pistoia puntano il dito contro la comunità di don Biancalani, lamentando degrado ed episodi di micro-criminalità che imputano proprio agli ospiti che in questi anni si sono avvicendati nella struttura.
Spazi che, in certi momenti, avrebbero ospitato oltre un centinaio di migranti. E che sono stati spesso teatro di risse ed aggressioni fra gli stessi ospiti della struttura, come testimoniato dalle cronache locali: a cavallo tra lo scorso inverno e la scorsa primavera, i poliziotti ed i sanitari sono stati costretti ad intervenire più volte. "Con le operazioni in corso a Vicofaro - ha dichiarato a La Nazione il sindaco Tomasi - si ripristinano le condizioni di legalità, sicrezza e sicurezza e di dignità all'interno della parrocchia e del quartiere". Che qualcosa nel rapporto fra don Massimo ed il vescovo potesse essersi incrinato si era intuito anche dalla dura replica, affidata ad una nota della Diocesi, con cui monsignor Tardelli "bacchettava" il parroco di Vicofaro dopo che quest'ultimo aveva annunciato (circa una settimana) la volontà di istituire un presidio di protesta contro il trasferimento dei migranti (definendolo "sgombero", per una definizione che il vescovo non aveva gradito).
E anche se Biancalani aveva replicato dicendosi certo di un malinteso, la sensazione che qualche cosa fosse cambiata era forte (anche perché, fin lì, il vescovo Tardelli aveva sempre difeso il parroco). La parrocchia deve inoltre essere oggetto di alcuni lavori di ristrutturazione e pochi giorni fa erano stati posti dei pannelli all'interno degli spazi usati in precedenza come ricoveri di fortuna per i migranti. Don Biancalani però, non si è rassegnato. "Continuerò a disobbedire ed accogliere" aveva scritto sulla sua pagina Facebook non più tardi di due giorni fa. Stavolta però, la parola "fine" sembra più che mai vicina, per l'esperienza di Vicofaro. "Vediamo un'ambulanza, i vigili del fuoco e molta polizia. Forse ci siamo - ha confermato al Giornale.it una residente di Vicofaro - sembra che dentro siano rimasti in quattro, a dare filo da torcere e ad urlare minacce". Sono insomma ore cruciali: a breve potrebbero esserci ulteriori sviluppi.
Sulla questione è infine intervenuta anche l'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi. "Finalmente lo Stato è intervenuto a Vicofaro per ripristinare legalità, sicurezza e decoro. Per anni abbiamo denunciato una situazione fuori controllo: centinaia di immigrati ammassati in una canonica in condizioni igieniche disastrose, con risse, minacce ai residenti e degrado sotto gli occhi di tutti - il suo pensiero, espresso in una nota - don Biancalani parlava di accoglienza, ma nei fatti ha soltanto favorito l’illegalità. La sua non è stata solidarietà ma disobbedienza e arroganza. La vera carità si fa nel rispetto delle regole e della dignità di tutti, a partire dai cittadini e dai fedeli che vivono nel quartiere e che per troppo tempo sono stati ignorati.
Ringrazio le forze dell’ordine, la prefettura e chi ha finalmente messo fine a questo scandalo. Ora basta con l’accoglienza ideologica fai-da-te: servono rigore, ordine e rispetto per chi paga le tasse e chiede sicurezza".