È finita con una denuncia per vilipendio per due persone la vicenda del video provocatorio pubblicato il giorno di Pasqua sui social e diventato virale e ripostato anche da Matteo Salvini con il commento "ci mancava questo idiota". I responsabili sono entrambi camerunensi, hanno 24 e 27 anni e sono in regola con le norme di soggiorno in Italia, in quanto uno è titolare di un permesso di lungo soggiorno e l'altro di un permesso a seguito di richiesta di asilo, che ora dovrà essere valutato alla luce della denuncia per vilipendio. Davanti alle telecamere c'era Ibii Ngwang, ormai ex calciatore della Asd Cluentina, cacciato dal club proprio perché le sue espressioni in quel video rappresentano una violazione dei valori di rispetto che la società da sempre promuove.
Nel video, Ngwang si rivolge sia a Matteo Salvini che a Giorgia Meloni, rivolgendo proprio alla seconda le frasi più irriverenti e coinvolgendo anche la figlia del presidente del Consiglio, che non è altro che una bambina di appena 8 anni. "Melò, ho saputo che hai una bella figlia. Io sono negro, bello figo... Noi mangiamo gratis, dormiamo gratis, non paghiamo l'affitto e poi scop... le ragazze italiane", dice l'uomo, che ha registrato il filmato davanti alla questura di Macerata, con una vettura della Polizia di Stato come sfondo. "La vedi questa macchina? La vendo a 50 centesimi", ha detto rivolgendosi al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. A condurre l'indagine sono stati gli uomini della Digos, che tramite i software di riconoscimento vocale, nonostante il protagonista indossasse cappellino, cappuccio e occhiali da sole, non ci hanno messo molto a identificarlo con una certezza dell'80%.
Nel corso dell'indagine sono stati sequestrati gli indumenti ed i telefoni cellulari, in collaborazione con la Polizia Postale e della Sicurezza Cibernetica, che procederà per gli aspetti di specifica competenza. Non è noto il nome dell'altro soggetto denunciato, perché quelo di Ngwang è stato reso pubblico solamente perché la sua ex società calcistica ne ha preso pubblicamente le distanze con un post social, annunciando anche possibili vie legali nel caso fosse stato intaccato il buon nome della società.
Non ci sono stati ulteriori commenti finora da parte del ministro Salvini, tanto meno dal premier Meloni: sono i giorni del lutto nazionale per Papa Francesco, che impongono rigore e basso profilo. La denuncia è stata fatta senza necessità di querela di parte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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