Non si placano le proteste contro la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi, che lo scorso 22 settembre è stata nominata direttrice musicale del Teatro La Fenice di Venezia. Da subito si sono levate voci contro la nomina, e ad oggi la situazione è rimasta invariata. In questo clima di tensione si è tenuta l'opera inaugurale che ha aperto la stagione lirica e di balletto 2025-2026.
Nel corso della serata di ieri, giovedì 20 novembre, è andata in scena "La clemenza di Tito" di Wolfgang Amadeus Mozart, ma prima che l'opera cominciasse c'è stata una nuova protesta all'esterno del teatro La Fenice di Venezia. Le maestranze del teatro, coro e orchestra, hanno infatti allestito un sit in a Campo San Fantin, provvedendo a distribuire volantini contro la direttrice d'orchestra e la sua nomina. Non solo: è stato inoltre letto un comunicato.
"Siamo qui oggi, non nei nostri consueti luoghi di lavoro, ma in mezzo a voi. Siamo qui perché possiate vedere i volti e ascoltare le voci di chi ogni giorno fa vivere questo teatro con passione, competenza e dedizione. Questa sera è speciale per tutti noi: inauguriamo la Stagione Lirica dedicata agli abbonati, al pubblico internazionale e ai sostenitori del nostro Teatro. È la serata perfetta per ribadire che le scelte fondamentali di un teatro pubblico – un bene comune, patrimonio della città, della Regione e del Paese – devono nascere dal dialogo, dal merito e dalla condivisione", è quanto riportato nel comunicato. E, ancora: "Vogliamo che La Fenice resti uno spazio vivo, dove libertà, partecipazione e valori condivisi si incontrano".
Ormai la frattura fra le maestranze e la direzione della Fenice pare insanabile. La direzione della Fenice, così come il ministro Alessandro Giuli, sostengono la nomina di Beatrice Venezi, ma molti continuano a non accettare la decisione, considerando la Venezi inadeguata al prestigioso ruolo. Alla base della protesta - assicurano - non ci sarebbero ragioni politiche, si tratterebbe unicamente di una questione professionale.
Nicola Colabianchi, sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice, non arretra di un millimetro. "I lavoratori hanno diritto di leggere il comunicato, ma ho detto no all’interno perché è già stato letto sette volte e non c’è motivo di costringere il pubblico ad ascoltare una vicenda ormai nota", ha dichiarato, come riportato da Il Corriere.
"Immagino che la direttrice Venezi qualche momento di ansia lo abbia avuto, perché è stata fatta una guerra personale del tutto inusuale, per giunta a una donna, una ragazza di 35 anni, ma lei conosce la situazione, è pronta ad affrontarla", ha concluso.