’Ndrangheta, il boss diventa pentito Così la cosca viene smantellata

Quando i magistrati gli hanno chiesto ragione del suo pentimento, e relativa collaborazione con la giustizia, Antonino Belnome non ha avuto esitazioni: «Lo faccio per i miei figli, non voglio che anche loro, come me, facciano parte della ’ndrangheta. Entrare in una cosca è come un “sequestro di persona” non ne esci più se non da morto. E in Calabria molti giovani aspirano a essere affiliati, senza sapere cosa li attende. Lo faccio anche per loro».
Belnome era finito in galera l’estate scorso, per aver ucciso nel luglio 2008 Carmelo Novella, 60 anni, potente boss che aspirava a staccare il ramo lombardo dalle calabresi, per poi diventarne il capo. Da qui il pentimento e l’inizio della collaborazione che ha permesso di chiarire i contorni di questo omicidio e far luce anche sulla morte di Rocco Cristello, 47 anni, e le sparizioni di Rocco Stagno, 52, e Antonio Tedesco detto l’Americano, 47, consentendo l’arresto di 19 affiliati alle cosche.
Cristello, venne freddato a marzo 2008 perché stava crescendo troppo e cominciava a dar fastidio sia a uno dei suoi assassini, Antonio Stagno, sia a Novella. Delitto per il quale pagò poi suo zio Rocco, fatto sparire nel marzo del 2009. Come un mese dopo sparì l’Americano perché vicino al boss ucciso Novella. Ma soprattutto perché si vantava di essere andato a letto con molte donne, compresa la sorella di Belnome. E proprio per evitare che Antonino si compromettesse per vendicare l’onore della famiglia, in Calabria venne decisa la sua eliminazione. Avvenuta come nei film di mafia, dopo averlo convocato per essere finalmente affiliato alla cosca. Il suo cadavere è stato ritrovato nelle campagne brianzole, grazie alle dichiarazione di Belnome.


Le dichiarazione del pentito, verificate da carabinieri dei Ros e dagli investigatori della Dia, grazie a riscontri scientifici, per esempio contatti telefonici o presenze di cellulari nello punto indicato da Belnome, hanno consnetito di effettuare questi 19 arresti ma fare luce anche su altri episodi avvenuti in Calabria.

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