Cronache

'Ndrangheta, in manette il sindaco di Scalea e cinque assessori della giunta

38 arresti nell'operazione "Plinius". La cosca Valente-Stummo era riuscita a condizionare le elezioni del 2010. La longa manus della 'ndrangheta su tutti i settori economici

Il sindaco di Scalea Pasquale Basile esce dalla caserma di Cosenza
Il sindaco di Scalea Pasquale Basile esce dalla caserma di Cosenza

Una vasta operazione tra Calabria, Sicilia, Basilicata, Umbria e Campania. Questa mattina sono finite agli arresti 38 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, sequestro di persona, detenzione e porto di armi, estorsione, rapina, corruzione, turbativa d’asta, concussione, falso, istigazione alla corruzione e minaccia. Tra queste ci sono anche il sindaco di Scalea Pasquale Basile, eletto a capo di una lista civica, e cinque assessori della sua Giunta.

L’operazione, denominata "Plinius", ha colpito la cosca Valente-Stummo che operava a Scalea e nei comuni vicini e che, secondo gli investigatori, è subordinata alla cosca Muto di Cetraro. Secondo gli inquirenti, nelle elezioni del marzo 2010 il clan sarebbe riuscito a far eleggere propri candidati al Comune di Scalea. Questi si sarebbero, poi, prodigati per concedere appalti a imprese legate alla cosca stessa. Proprio per questo, tra le persone arrestate figurano anche funzionari comunali: l'avvocato Mario Nocito, il comandante dei vigili urbani Giovanni Oliva, il geometra Giuseppe Biondi, l'architetto Vincenzo Bloise e i dipendenti dell’ufficio tecnico. L’operazione, che ha portato al sequestro di beni per 60 milioni di euro, è il frutto di una inchiesta avviata dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza nel luglio 2010 sotto la direzione del procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli e del pm Vincenzo Luberto. L’indagine ha delineato l’asse economico-imprenditoriale dell’organizzazione costituito con conferimenti di "sospetta provenienza" nel settore commerciale con l’apertura di supermercati, concessionarie di auto, agenzie di viaggi, parchi divertimento, attività commerciali e negozi di abbigliamento. La cosca aveva anche interessi nel ramo immobiliare con realizzazione di società finalizzate all’acquisizione di fabbricati, appartamenti e magazzini, anche attraverso aste fallimentari "pilotate". Nel settore agricolo, invece, la 'ndrngheta aveva costituito cooperative e società agricole che, non depositando bilanci e non avendo assunto lavoratori dipendenti, hanno acquistato terreni per 50 ettari senza dichiarare tali possidenze al fisco.

Nel settore turistico, infine, gestivano lidi balneari, come l'angelica", l'aqua mar e l'Itaca, realizzati su terreni demaniali del comune di Scalea.

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