Caccia alla talpa. Smaltita l’euforia per la retata contro capi, colletti bianchi e giudici accusati di costituire la testa di ponte della ’ndrangheta in Lombardia, la Procura milanese fa i conti con il grande buco nero ancora aperto nell’inchiesta. Chi passa in diretta ai clan della mafia calabrese le notizie sulle indagini in corso? Esiste un canale «basso», costituito dalle soffiate dei marescialli e dai traffici di cancelleria di avvocati-consigliori. Ma nelle carte della retata scattata mercoledì mattina si scopre che c’è una inchiesta segreta che porta ai piani alti della collusione tra Stato e anti-Stato a Milano. Una indagine ancora in corso, e dagli esiti imprevedibili.
Si legge infatti a pagina 34 dell’ordine di custodia che a Milano è stata aperta l’anno scorso un’indagine preliminare con il numero 63532/10 assegnata al pool antimafia diretto da Ilda Boccassini, trasmessa per competenza dalla Procura di Reggio Calabria. L’unico indagato di questa indagine è un personaggio di nome Giovanni Zumbo, «un commercialista di Reggio Calabria - si legge nell’ordinanza - risultato essere in contatto con i servizi di informazione e sicurezza, che rivelava ad alti esponenti della 'ndrangheta reggina notizie coperte dal segreto d’ufficio e concernenti indagini in corso sia presso la Procura di Milano che quella d Reggio Calabria».
Zumbo è considerato un uomo di collegamento tra la ’ndrangheta e i servizi segreti. Sta in quella zona grigia dove spesso si inventano finti gialli per poi fingere di risolverli, e si nascondono gli indizi che servirebbero a risolvere i gialli veri. Le sue fonti sono eccellenti. Di quello che si prepara nel Palazzo di giustizia milanese sa anche i dettagli: è lui ad avvisare i clan di quanti saranno gli arrestati nella retata destinata a scattare nel luglio 2010, «sono qualche 150 a Milano!», dice a un esponente dei clan Pelle. Come fa a saperlo, in un momento in cui dell’indagine della Boccassini non si sa ancora nulla, tanto che non ne sono al corrente - tranne i pm direttamente interessati - neanche i magistrati della Procura antimafia di Milano?
L’inchiesta milanese su Zumbo, che nel frattempo è finito in carcere, è ancora aperta, e con essa i suoi interrogativi inquietanti. Il 12 maggio scorso è confluita nel procedimento già aperto contro il clan Lampada, e qui si è incrociata con altre tracce di talpe, quelle che ruotano intorno all’avvocato calabro-lombardo Vincenzo Minasi, casa a Fino Mornasco, studio in via Vivaio. Una di queste è stata identificata, ma è una sola e non certo di alto profilo: un maresciallo della Guardia di finanza in servizio alla sezione di polizia giudiziaria della Procura di Como, di cui la segretaria di Minasi fa spensieratamente nome e cognome al telefono. Ma ci sono segnali che dicono che Minasi era in grado di raccogliere direttamente all’interno del Palazzaccio milanese le notizie che poi girava ai suoi clienti ’ndranghetisti.
Il 13 marzo 2010, nel suo studio, Minasi mette sull’avviso Vale: «Ci sono 67 richieste di mandati di cattura, le indagini le sta facendo la Squadra Mobile, i reati sono usura e riciclaggio». Dalle «cimici», si intuisce che Minasi sta mostrando al suo interlocutore anche dei documenti. Così sei giorni dopo, nella notte del 19 marzo, i poliziotti della Squadra Mobile vanno a far visita nello studio di Minasi: e trovano documenti che li lasciano sbalorditi, «una nota intestata al Tribunale di Milano - sezione del Giudice per le indagini preliminari» che riporta i numeri dell’inchiesta, ancora segreta, contro i Valle: un «appunto intestato Questura di Milano, Squadra Mobile, con oggetto “gruppo Valle - Condello - Lampada». Sono documenti relativi agli arresti che scatteranno solo molto più tardi: «Circostanze tutte corrispondenti al vero e tutte inerenti il presente procedimento penale».
Non sarebbe la prima volta
che tocca scoprire l’esistenza di infiltrati o di corrotti della malavita organizzata nell’apparato giudiziario milanese. Ma finora si era trattato di pesci piccoli. La Procura, stavolta, teme che lo scenario sia peggiore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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